CCXVIII
Di certi
andamenti del re Giovanni a Bologna a richesta del legato.
Nel detto
anno, a dì XV di maggio, dopo la detta sconfitta da Ferrara il legato dubitando
di suo stato mandò per lo re Giovanni, il quale venne di Parma a Bologna a
parlamentare co·llui con poca compagnia, e tosto si partì con moneta ch'ebbe
dal legato. Ma poi a dì VIII di giugno ritornò a Bologna con IIm cavalieri per
andare in Romagna, e fare soccorrere il castello di Mercatello in Massa Tribara
ch'era assediato dagli Aretini. Della quale venuta i Bolognesi ebbono grande
paura e sospetto, che 'l re Giovanni non gli volesse signoreggiare, e
rimettervi i Ghibellini. Ma dimorando lui in Bologna, gli Aretini ebbono per
patti il detto castello per lo 'ndugio del soccorso del re Giovanni; e dissesi
palese che 'l re Giovanni sì come amico degli Aretini, e a·lloro preghiera e
per animo di parte ghibellina, indugiò il soccorso. Per la qual cosa il legato
s'indegnò co·llui, e partissi da Bologna sanza suo congio a dì XV di giugno, e
tornossi in Parma. E poi a dì XVI di luglio il detto re Giovanni venne alla
città di Lucca, e fecevi fare a' Lucchesi una imposta di XVm fiorini d'oro per
pagare sua gente; e quella ricolta, a dì XIII d'agosto si partì di Lucca egli e
'l figliuolo, e andonne a Parma.
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