CCXXII
Come il
Dalfino di Vienna fu morto dalla gente del conte di Savoia.
Nel detto
anno, all'uscita del mese di luglio, essendo il Dalfino di Vienna ad assedio
dell'Amperiera, castello del conte di Savoia, con MVc cavalieri tra di sua
gente e d'amici, volendo il detto Dalfino fare dare battaglia al detto
castello, e andando in persona disarmato proveggendo intorno a quello, gli
venne uno quadrello di balestro grosso per tale modo che, lui recato al
padiglione e sferrato, passò di questa vita. E però è follia a' prencipi di
mettersi a sì fatte cerche disarmati, che mettono a pericolo loro e tutta loro
oste. Ma per la morte del Dalfino i suoi baroni e cavalieri non abandonarono
l'assedio, ma come franchi e valenti, tanto vi stettono ch'ebbono il
castelletto per forza, e quanti dentro vi trovarono tutti gli manganarono fuori
delle mura; e poi corsono il paese e terre di Savoia sanza contasto niuno.
Apresso lui fu fatto Dalfino messer Uberto suo fratello, il quale era a Napoli
col re Ruberto suo zio, il quale venuto in suo paese per consiglio di papa
Giovanni e del re Ruberto, per cagione che 'l re di Francia domandava al papa
di volere il reame di Vienna e d'Arli, sì si pacificò col conte di Savoia,
perché il re di Francia non gli signoreggiasse.
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