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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro undecimo
      • CCXXVI               Come i figliuoli che furono di Castruccio vollono torre Lucca al re Giovanni e come egli si partì d'Italia, e lasciò Lucca a' Rossi di Parma.
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CCXXVI

 

           

Come i figliuoli che furono di Castruccio vollono torre Lucca al re Giovanni e come egli si partì d'Italia, e lasciò Lucca a' Rossi di Parma.

           

Nel detto anno avendo il re Giovanni di Buem intendimento di partirsi d'Italia, veggendo che·lle sue imprese non gli riuscivano prospere come s'avisava, essendo in Parma cercò per più trattati di vendere la città di Lucca, e co' Fiorentini e co' Pisani e con altri. Ma alla fine parendogli vergogna di ciò fare, non vi diede compimento. Sentendo questo i figliuoli che furono di Castruccio, dubitando di non perdere loro stato, i quali il re Giovanni tenea seco istadichi in Parma per sospetto di loro, nascosamente si partirono di Parma e vennono in Carfagnana, e co·lloro seguaci di Lucca e di fuori ordinarono di torre e rubellare la città di Lucca al re Giovanni. E a XXV di settembre del detto anno la notte entrarono in Lucca con grande séguito di genteccavallo e a·ppiè, e corsono la terra, e furonne signori quello ll'altro seguente, salvo del castello dell'Agosta, nel quale si ridussono le masnade del re Giovanni ch'erano in Lucca. Sentendo il re Giovanni la partita de' figliuoli di Castrucciolla detta cospirazione, subitamente si partì di Parma con parte di sua gente, e in meno di due fu venuto a·lLucca; cioè fu lunedì sera a XXVII di settembre; e per lo sùbito avenimento di lui, ch'a pena si potea credere per gli Lucchesi se non quando il vidono, e giunto in Lucca, la sua gente corsono la terra; e·lla notte medesima i figliuoli di Castrucciolloro seguaci si partirono di Lucca e andarne in Carfagnana; i quali il re Giovanni fece isbandire come traditori. E alquanti giorni apresso dimorò in Lucca; ma innanzi si partisse trasse da' Lucchesi quanta moneta poté avere, e·ppoi lasciò a' Rossi di Parma la guardialla signoria della città di Lucca, e impegnolla loro per XXXVm di fiorini d'oro ch'ebbe da·lloro contanti, e tornato in Parma, incontanente si partì col figliuolo e con certi caporali di sua gente a XV d'ottobre del detto anno, e andossene nella Magna lasciando ParmalLucca alla signoria de' Rossi, e Reggio alla signoria di quegli da Fogliano, e Modona alla signoria di que' di casa i Pigli, e da ciascuno ebbe moneta assai. Tale e così onorevole fu la partita di Lombardia e di Toscana del re Giovanni, ch'al cominciamento ch'egli venne in Italia ebbe dalla fallace fortuna tanta prosperità con poca fatica, avendo ferma speranza d'essere in poco di tempo al tutto ressignore d'Italia coll'aiuto della Chiesa e del suo legato, e col favore del re di Francia, la quale al tutto gli tornò in vano.

 




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