XIX
De la
morte di papa Giovanni XXII.
Nel detto
anno, a dì IIII di dicembre, morì papa Giovanni apo la città di Vignone in Proenza,
ov'era la corte, d'infermità di flusso, che tutto il suo corpo si disolvette, e
per quello si sapesse, morì convenevolmente assai ben disposto apo Dio,
rivocando il suo oppinione mosso de la visione dell'anime de' santi. E ciò
fece, secondo si disse, più per infestamento del cardinale dal Poggetto suo
nipote e degli altri suoi parenti, a ciò che non morisse con quella
sospeccionosa fama, che da suo movimento, non credendo sì tosto morire, e elli
morì il dì seguente. E a ciò che sia manifesto a chi per li tempi leggerà
questa cronica, e non possa avere preso errore per quella oppinione, sì
metteremo apresso verbo a verbo la detta dichiarazione fatta fedelmente
volgarizzare, come avemo la copia dal nostro fratello che allora era in corte
di Roma.“Giovanni vescovo, servo di servi di Dio, a perpetua memoria. Né sopra
quelle cose che dell'anime purgate partite da' corpi, se a la resurrezzione de'
corpi la divina essenzia con quella visione, la quale l'Apostolo chiama
"fiaccole", vegghiamo, sì per noi come per molti altri, in nostra
presenzia recitando e allegando la sacra Scrittura e li originali detti de'
santi, o per altro modo ragionando, spesse volte dette sono altrementi che per
noi dette e intese fossono, e intendansi e dicansi, possano nelli orecchi de'
fedeli dubbio e oscurità generare; ecco la nostra intenzione la quale con la
santa Chiesia cattolica intorno a queste cose abbiamo, e abbiamo avuto, per lo
tenore delle presenti, come seguita: dichiariamo, confessiamo certamente e
crediamo che l'anime purgate partite da' corpi sono ne' cieli de' cieli e in
paradiso con Cristo, e in compagnia delli angeli raunate, e veggiono Idio e la
divina essenzia faccia a faccia chiaramente, in quanto lo stato e la condizione
dell'anima partita dal corpo comporta. E se altre cose e quale o per altro modo
intorno a questa materia per noi dette predicate, overo scritte fossono, per
alcuno modo quelle cose abbiamo dette, predicate, overo scritte, recitando e
disputando i detti della sacra Scrittura e de' santi, e così vogliamo essere
dette, predicate, e scritte. Anche se alcune altre cose sermocinando,
disputando, domatriando, amaestrando, overo per alcuno altro modo dicemmo, e
predicamo, o scrivemo intorno a le predette cose, overo altre cose che
raguardano la fede cattolica, la sacra Scrittura, overo a' buoni costumi, in
quanto sono consone a la fede cattolica e a la determinazione de la Chiesa a la
sacra Scrittura e a' buoni costumi, la sponiamo; altrementi per altro modo
quelle cose abbiamo avute, e vogliamo per non dette, predicate e scritte, e
quelle revochiamo espressamente; e le predette tutte cose, e qualunque altre
predette e scritte per noi di qualunque mai fatti in ogni luogo, e in qualunque
luogo o in qualunque stato, che abbiamo, e abbiamo avuto da quinci adietro, e
sommettiamo a la determinazione de la Chiesa e de' nostri successori. Data a
Vignone a dì III di dicembre, anno XVIIII del nostro pontificato”. E poi anullò
le reservazioni per lui fatte, che da la sua morte innanzi non avessono vigore.
|