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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo terzo
    • Libro dodecimo
      • XX               Del tesoro che·ssi trovò la Chiesa dopo la morte di papa Giovanni, e di sua vita e costumi.
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XX

 

           

Del tesoro che·ssi trovò la Chiesa dopo la morte di papa Giovanni, e di sua vita e costumi.

           

Dissesi che l'eclissi del sole, che fue del mese di maggio l'anno dinanzi, significò la sua morte dovere esere quando il sole verrebbe a l'opposizione del suo mezzo corso; e così parve che fosse. De la morte del detto papa se ne fece in Firenze l'osequio a XVI di dicembre ne la chiesa di Santo Giovanni con grande e ricca luminaria, e grande solennità e celebrazione d'oficio per lo chericato e per tutti i cittadini. E nota che dopo la sua morte si trovò nel tesoro de la Chiesa a Vignone in monete d'oro coniate il valere e compito di XVIII milioni di fiorini d'oro e più; e il vasellamento, corone, croci, e mitre, e altri gioielli d'oro con pietre preziose lo stimo a larga valuta di sette milioni di fiorini d'oro, che ogni milione è mille migliaia di fiorini d'oro la valuta. E noi ne possiamo di ciò fare piena fede e testimonianza vera, che il nostro fratello carnale, uomo degno di fede, che allora era in corte mercatante di papa, che da' tesorieri e da altri che fuoro deputati a contare e pesare il detto tesoro li fu detto e acertato, e in somma recato per farne relazione al collegio de' cardinali per mettere in aventario, e così il trovaro. Il detto tesoro, la maggior parte, fu raunato per lo detto papa Giovanni per sua industria e sagacità, che infino l'anno MCCCXVIIII puose la reservazione di tutti i beneficii collegiati di Cristianità, e tutti li volea dare egli, dicendo il facea per levare le simonie. E di questo trasse e raunò infinito tesoro. E oltre a ciò e per la detta reservazione quasi mai non confermò elezzione di nullo parlato, ma promovea uno vescovo inn-uno arcivescovado vacato, e del vescovado del vescovo promosso promovea uno minore vescovo, e talora avenia bene sovente che d'una vacazione d'uno grande vescovado o arcivescovado o patriarcato facea sei o più promozioni; e simile d'altri benifici; onde grandi e molte provisioni di moneta tornavano a la camera del papa. Ma non si ricordava il buono uomo del Vangelio di Cristo, dicendo a' suoi discepoli: “Il vostro tesoro sia in cielo, e non tesaurizzate in terra”; né del tesoro che Piero e li altri apostoli chiesero a Mattia, quando asortirolloro collega in luogo di Iuda Scariotto. E questo basti, e forse è detto più ch'a·nnoi non si conviene, però che 'l detto tesoro dicea papa Giovanni raunava per fornire il santo passaggio d'oltremare; e forse avea quella intenzione. Molto tesoro consumò in Lombardia per abattere i tiranni, e mantenere grande il suo nepote, overo figliuolo, legato di Lombardia, come adietro è fatta menzione, e talora contro a' Turchi. Allegravasi oltre modo d'uccisione e morte de' nimici; molto amò il nostro Comune di Firenze mentre fumo favorevoli e aiutatori del detto suo legato; e più grazie al Comune e singolari cittadini fece, che X vescovadi diede al suo tempo a' Fiorentini e molti altri benifici ecclesiastici; ma poi che 'l nostro Comune fue contro al detto legato, ne fu nimico, e cercava ogni nostro abassamento. Modesto fu e sobrio in suo vivere, e più amava vivande grosse che dilicate, e in sé propio poco spendea; quasi ogni notte si levava a dire l'uficio e istudiare; e le più mattine dicea la messa, e assai era latino di dare udienza, e tosto spediva. Piccolo fu di persona, prosperoso e collerico, e tosto si movea a ira. Savio in iscienza, e d'un aguto spirito, e magnanimo fu a le gran cose. Assai fece grandi e ricchi i suoi parenti, vivette da LXXXX anni, e seppellito fue in Vignone; ma poi i suoi parenti ne portaro o tutto o parte del suo corpo a Caorsa: e nel papato regnò anni XVIII e mesi. Lasciamo omai della materia, ch'assai avemo detto, e de' suoi modi e costumi, e diremo della lezione di papa Benedetto che succedette appresso lui.

 




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