XXI
De la
lezione di papa Benedetto XII.
Dopo la morte
e sepoltura di papa Giovanni i cardinali, ch'erano allora XXIIII, e tutti
ritrovandosi in Vignone, per lo siniscalco di Proenza del re Ruberto furo messi
nel conclavi per bene guardati e distretti, a ciò che tosto facessono lezione
di papa. E avendo tra·lloro tira e discordia della lezione, perché dell'una
maggiore setta, della quale era capo il cardinale di Peragorgo, ciò era
fratello del conte di Peragorgo, con séguito grande de' cardinali caorsini e
franceschi, e il cardinale de la Colonna, sì trattaro d'eleggere papa il
cardinale fratello del conte di Comingio, uomo savio e valoroso e di buona
vita: fuoro a·llui, e profersorli le loro voci, con patto ch'elli promettesse
loro di non venire a Roma; la qual cosa non volle promettere, dicendo che
inanzi rinunzierebbe il cardinalato ch'elli avea certo, che 'l papato ch'era in
aventura. Per la qual cosa rimescolata la divisione de la lezione tra' collegi
quasi per gara, non credendo venisse fatto, misono a squittino quelli di loro
collegio ch'era tenuto il più minimo de' cardinali; ciò fu il cardinale Bianco
di piccola nazione di tolosana, il quale era stato monaco e poi abate di
Cestella, però uomo di buona vita. Sanza osservazione d'ordinato squittino,
parve opera divina, che ciascuna setta di cardinali a·rrigatta li diedono le
loro voci, e così fu eletto papa la vilia di santo Tomè apostolo dopo vespero,
a dì XX di dicembre MCCCXXXIIII. E lui eletto papa, ciascuno s'amirò, e elli
medesimo ch'era presente disse: “Avete eletto uno asino”, o per grande umilità
non conoscendosi degno, o profetizzando il suo stato, però che fue uomo di
grosso intelletto quanto ne la pratica cortigiana, ma sofficiente assai in
iscrittura. E poi si coronò papa a dì III di gennaio al luogo de' frati
predicatori a Vignone, e chiamossi papa Benedetto XII. E come fue eletto, diede
commiato a tutti i prelati, salvo a' cardinali, e donò al collegio de'
cardinali de la camera Cm fiorini d'oro per ispese.
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