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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo terzo
    • Libro dodecimo
      • XXIII               Come uno frate Venturino da Bergamo commosse molti Lombardi e Toscani a penitenzia.
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XXIII

 

           

Come uno frate Venturino da Bergamo commosse molti Lombardi e Toscani a penitenzia.

           

Nel detto anno, per le feste della Nattività di Cristo, un frate Venturino da Bergamo dell'ordine de' predicatori d'età di XXXV anni, di picciola nazione, per sue prediche recòe a penitenzia molti peccatori micidiali e rubatori, ed altri cattivi uomini de la sua città e di Lombardia. E per le sue efficaci prediche commosse ad andare a la quarentina a Roma e al perdono più di diecimila Lombardi gentili uomini e altri, i quali tutti vestiti quasi dell'abito di santo Domenico, cioè con cotta bianca e mantello cilestro o perso, e in sul mantello una colomba bianca intagliata con tre foglie d'ulivo in becco; e venieno per le città di Lombardia e di Toscana a schiere di XXV o XXX, e ogni brigata con sua croce innanzi gridando pace e misericordia; e giugnendo ne le cittadi si rassegnavano prima a la chiesa de' frati predicatori, e in quella dinanzi a l'altare si spogliavano da la cintola in su, e si batteano un pezzo umilmente. E ne la nostra città di Firenze fu loro fatte grandi elimosine, che per le devote genti, uomini e donne, ogni erano messe tavole, e piena tutta la piazza vecchia di Santa Maria Novella, ove ne mangiavano per volta Vc o più ben serviti; e così durò XV continui, come passavano a Roma. Infra 'l detto tempo fue in Firenze il detto frate Venturino, e predicò più volte; e a le sue prediche traeva tutto 'l popolo di Firenze quasi come a uno profeta. Le dette sue prediche non erano però di sottili sermoni né di profonda scienzia, ma erano molto efficaci e d'una buona loquela e di sante parole, dicendole molto dubbiose e acentive a commuovere genti, quasi affermando e dicendo: “Quello ch'io vi dico sappia, e non altro; ché Dio così vuole”. Andonne a Roma co' detti pellegrini, e co·molti altri di Toscana che 'l seguiro, che fue innumerabile popolo con molta onestà e pazienzia. E poi da Roma andòe a Vignone al papa il detto frate Venturino per impetrare grazia di perdono a chi·ll'avea seguito. In corte, o per invidia o per altra sua presunzione, fu acusato al papa, e apostili più articoli di peccati e di resia, de' quali fue disaminato, e fatta inquisizione, e fu trovato buono Cristiano e di santa vita; ma per la sua presunzione, e perché diceva che non era niuno degno papa se non stesse a Roma a la sedia di san Piero, e per tema ch'ebbe il papa che per le sue prediche non comovesse il popolo cristiano, sì·lli diè i confini a dimorare a Frisacca, una terra nelle montagne di Ricordana, e comandolli che non confessasse persona, né predicasse a popolo. E questi sono i meriti c'hanno le sante persone da' prelati di santa Chiesa; overo che fue giusto per temperare la soperchia ambizione del frate, tutto ch'adoperasse con buona intenzione.

 




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