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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo terzo
    • Libro dodecimo
      • XXIV               Come i Ghibellini di Genova ne cacciaro i Guelfi e la segnoria del re Ruberto.
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XXIV

 

           

Come i Ghibellini di Genova ne cacciaro i Guelfi e la segnoria del re Ruberto.

           

Nel detto anno, essendo ne la città di Genova tornati per pace fatta per lo re Ruberto tutti i Ghibellini, come adietro in alcuna parte facemmo menzione, e mandando a Genova il re uno meser Bolgro da Tollentino suo uficiale per ordinare la guardia della terra, e che 'l termine de la signoria del re si prolungasse, e essendovi per podestà per lo re messer Giannozzo Cavalcanti di Firenze, sombuglio e comozione nacque in Genova tra' Guelfi e' Ghibellini; perché a la maggiore parte de' Genovesi ch'erano d'animo imperiale, e naturalmente sono altieri e disdegnosi, rincrescea la segnoria del re, e non volendo prolungare più la segnoria al re; per la quale dissensione cominciaro tra·lloro battaglia cittadina, e asserragliaro tutta la terra e imbarraro. Alla prima ebbono il migliore i Guelfi, ma poi si partiro tra·lloro; che i Salvatichi per cagione ch'ad uno di loro per lo sopradetto meser Bolgaro, quando fu podestà di Genova, per mandato del re Ruberto fece tagliare il capo a uno de' maggiori della casa, perch'era gran pirrato e rubatore in mare, per lo quale sdegno s'accordaro co' Ghibellini e co·lloro seguaci a torre la segnoria al re, accordati a ciò fare co li Orii e Spinoli. E avuto grande soccorso di genti da Saona e della riviera, per terra e per mare cresciuto loro podere, per forza di battaglia ne cacciaro i Guelfi e le segnorie del re, a XXVIII di febraio del detto anno, con gran vergogna del re Ruberto; e fune dato colpa a la podestà di troppa negligenzia. Cacciati i Guelfi di Genova, andarsene al Monaco, e poi col favore del re Ruberto armaro galee, e furono segnori del mare, rubando chi meno poteva di loro, e tenendo la città di Genova molto stretta. I Ghibellini che rimasono segnori in Genova feciono due capitani, uno di casa d'Oria e uno di casa Spinola. Per questa mutazione molto si sconciò il buono istato di Genova e di mercatantia, e male vi si tenea ragione, onde molto abassò il podere de' Genovesi; e' Guelfi medesimi che tennero co' Ghibellini fuoro poi cacciati di Genova.

 




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