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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo terzo
    • Libro dodecimo
      • XXXVII               Come i Perugini e' loro collegati ebbono la Città di Castello.
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XXXVII

 

           

Come i Perugini e' loro collegati ebbono la Città di Castello.

           

Nel detto anno, sabato notte ultimo di settembre, il marchese di Valliana avendo tenuto segreto trattato con tre fratelli di Monterchi anticamente suoi fedeli, i quali erano a la guardia ne la Città di Castello sopra una porta, per raporto d'una loro madre, subitamente e di notte si partì dal Monte Sante Marie, e cavalcò co' figliuoli di Tano da Castello, e con Nieri da Faggiuola, e con meser Branca da Castello, con Vc cavalieri de' Perugini e pedoni assai; e anzi giunsono a le porte di Castello, che dovea loro esere data per li detti traditori: fu loro risposto. E quando meser Ridolfo Tarlati, ch'era in Castello segnore con C cavalieri, sentì i nemici, fue a l'arme per difendere la terra; e vegnendo a la porta ov'erano i traditori, li fu gittato da loro de la torre d'entro: incontanente sbigottito abarrò la via dinanzi per difensione; ma il marchese e' suoi compagni e' maestri di guerra incontanente feciono agirare la loro gente da l'altra parte della terra, faccendo vista con grande tumulto di grida e di sono di trombe e di nacchere d'assalire altra porta; e rimase con pochi a tagliare la detta porta. Que' d'entro storditi per lo sùbito assalto, e male proveduti, corsono per la terra per paura a l'altre porte. Intanto fu tagliata e aperta quella ov'erano i traditori; e tagliato il ponte, e entrati dentro, e poi grande battaglie ebbono a le sbarre de la via, e per forza le vinsono, però che messer Ridolfo e' figliuoli vedendo i nimici dentro si fuggiro con parte di sua gente ne la rocca; che se fosse stato fermo a la difesa, non perdea la terra. La città per li Tedeschi fue tutta corsa e rubata, e 'l castello de la rocca assediato dentro e di fuori; e per la troppa gente in quella rifuggiti, non essendo fornita al bisogno di vittuaglia, s'arrendero pregioni a V d'ottobre. E messer Ridolfo con due suoi figliuoli e li altri della rocca n'andaro presi a Perugia. E poco apresso i Perugini ebbono il forte castello di Citerna, e più altre della contrada. Avemo dettodistesa questa presa di Castello perché fue d'aventuroso avenimento, e con bello accorgimento e prodezza di guerra. E nota che se questa vittoria non fosse avenuta a' Perugini, elli erano per disertarsi de la guerra con li Aretini; però che già cominciava loro a rincrescere la grossa spesa de' cavalieri soldati, sì come popolo e cittadini male proveduti a guerra, e poco mobolati di moneta comunemente.

 




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