XLIX
Come i
Fiorentini feciono compagnia e lega col Comune di Vinegia, e l'ordine di
quella.
Vedendo i
savi uomini di Firenze che governavano la città, com'erano entrati in grande
impresa per la guerra incominciata, e che s'apparecchiava maggiore, co' tiranni
de la Scala di Verona per lo fatto di Lucca, e considerando che per loro poco
si potea fare guerra, se non da la parte di Lucca, sanza aiuto o compagnia di
segnore o d'altro Comune di Lombardia per offendere il Mastino, e cessarsi la
guerra da presso e recarla da lungi, più trattati cercato col segnore di Milano
e con altri tiranni e grandi lombardi. E sentendo che 'l Comune di Vinegia avea
grande questione e isdegno preso col Mastino di Verona per le saline da
Chioggia a Padova, che per sua forza tenea occupate, e più altri divieti di
mercatantie e cose aveano fatte contra loro libertà in padovana e in
trevigiana, sì feciono cercare per trattato de' nostri mercatanti usanti a
Vinegia, di fare col detto Comune di Vinegia lega e compagnia contro a' detti
tiranni de la Scala. Il quale trattato con molte arti e lusinghe fatte a'
Viniziani per li Fiorentini per inducerli a·cciò, a' detti Viniziani piacque; e
poi secretamente mandati a Vinegia savi e discreti ambasciadori per lo Comune
di Firenze, vi si diè compimento in Vinegia per la forma e capitoli specificati
qui apresso.
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