LI
Come le
masnade di messer Mastino ch'erano in Lucca cavalcaro in sul contado di Firenze.
Nel detto
anno, a dì XXV di luglio, le masnade di messer Mastino ch'erano in Lucca, in
quantità di IIIIc cavalieri e popolo assai, uscirono di notte di Buggiano e
vennero subitamente a Cerreto Guidi in Greti, e quello sproveduto, combattero il
borgo ed ebberlo, e feciono grande danno di preda e d'arsione di case e di
biade sanza alcun contasto; però che 'l capitano e cavalleria de' Fiorentini
erano gran parte in Pistoia per cagione de la festa di santo Iacopo. E poi a dì
V d'agosto seguente la gente di messer Mastino, in quantità di VIIIc cavalieri
e molti pedoni, onde fue capitano e conducitore Ciupo delli Scolari rubello di
Firenze, e uscì di Lucca e guadò Arno e guastò il borgo a Santa Fiore e altre
villate di Sa·Miniato, e albergaro due notti a la villa di Martignano sotto San
Miniato. La gente de' Fiorentini, ch'erano in Empoli e ne le castella del
Valdarno e di Valdinievole, li seguiro francamente; per la qual cosa i nemici
temendo la stanza d'essere sorpresi, perché non erano venuti proveduti di
vittuaglia, si partiro a dì VII d'agosto con isconcia levata, e passando per lo
borgo di Santa Gonda per paura de' Saminiatesi, scesi per comune a' balzi e a
le tagliate e isbarre fatte, non ardiro di mettervi fuoco; e molti ve ne
rimasono, e li altri fuggendo sanza ordine in più parti si ricolsono, alquanti
passando Guisciana, ma i più per lo contado di Pisa straccati, e molti per sete
spasimaro e annegaro in Guisciana. E se la nostra cavalleria avesse più
studiato il cavalcare, non ne campava uomo per la mala condotta. E per le dette
cavalcate il paese di Valdarno e di Greti le terre non murate stavano in grande
tremore; per la qual cosa il Comune di Firenze ordinò che subitamente fossero
rifatte le mura d'Empoli e di Pontormo, che alquanto n'erano cadute per cagione
del grande diluvio, e ordinaro che 'l borgo di Montelupo si compiesse di murare
in su la riva d'Arno e del fiume di Pesa; e che fosse rifatto e murato il borgo
di Cerreto Guidi; e così fu fatto in poco di tempo, faccendo loro alcuna franchigia
e munità. E ordinossi in Firenze di fare grossa cavalcata a Lucca per vendetta
di quella, e per oservare la promessa fatta per la lega de' Viniziani, come
faremo menzione nel seguente capitolo.
|