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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo terzo
    • Libro dodecimo
      • LXV               Come la città di Padova s'arrende a mesere Piero Rosso, e fuvi preso mesere Alberto della Scala.
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LXV

 

           

Come la città di Padova s'arrende a mesere Piero Rosso, e fuvi preso mesere Alberto della Scala.

           

Partito meser Mastino e perduta la punga della sua impresa, e messere Marsilio Rosso colla sua cavalleria tornato al campo di Bovolento, come detto è, e·ll'oste nostra molto rinvigorita, incontanente mesere Piero con tutta l'oste si partì dal campo di Bovolento, ove tanto era dimorata, e puosonsi presso alle mura di Padova; a XXII del mese di luglio del detto anno i Padovani, a' quali pareva male stare per la tirannia di quelli della Scala, spezialmente a meser Albertino da Carrara e a' suoi ch'avieno data la terra a meser Mastino, ed elli in ogni cosa gli trattava come servi o ischiavi, ispezialmente il matto e scellerato mesere Alberto della Scala ch'era alla guardia di Padova, e sentendo partito meser Mastino colle sue forze, e·ll'oste nostra e di Viniziani così possente di costa alla città, dond'erano capitani i suoi parenti messere Piero e mesere Marsilio de' Rossi, ordinarono di tradire e di pigliare meser Alberto della Scala con tutti i suoi consiglieri e caporali e conestaboli ch'erano in Padova; e così venne loro fatto, e·llevarono la città a romore. E quelli del campo con ordine fatta assalirono la terra da più parti: quelli da Carrara col popolo corsono a furore al palazzo e presono mesere Alberto e tutti i suoi seguaci, e apersono la porta verso il campo, e missono nella città meser Piero e meser Marsilio Rosso con tutta la cavalleria; i quali entrarono nella città con più di IIIIm cavalieri, sanza i pedoni, a III d'agosto MCCCXXXVII. E corsono la città sanza fare nullo male o ruberia, se nonne a' soldati e gente v'erano con messere Alberto della Scala. E il detto mesere Alberto co' caporali ch'erano co·llui ne furono mandati prigioni a Vinegia. E meser Albertino da Carrara fatto signore di Padova, e messo alla lega con CCCC cavalieri di taglia. Dell'aquisto di Padova si fece grande allegrezza in Vinegia e in Firenze e in tutte le terre guelfe di Toscana.

 




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