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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo terzo
    • Libro dodecimo
      • LXX               Come la città di Bologna venne alla signoria di meser Taddeo di Peppoli loro cittadino.
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LXX

 

           

Come la città di Bologna venne alla signoria di meser Taddeo di Peppoli loro cittadino.

           

Nel detto anno, a VII di luglio, essendo i Bolognesi in male ordine e peggiore disposizione tra·lloro di sette e di parti, dapoi che uscirono dalla signoria della Chiesa e del legato, volendo ciascuna casa di coloro che 'l cacciarono esere signori, i Peppoli co·lloro seguaci di popolo furono ad arme, e cacciarono di Bologna meser Brandalis Goggiadini, quelli propio che·ffu principale a cacciarne il legato e' suoi consorti e seguaci. E poi apresso, a XXVIII d'agosto, messer Taddeo figliuolo che·ffu di Romeo de' Peppoli coll'aiuto de' marchesi da Ferrara suoi parenti si fece fare capitano di popolo e signore di Bologna. E poi conseguente a II di gennaio il papa apo Vignone fece aspri processi contro al detto meser Taddeo e contro al Comune di Bologna, perché non volieno ubidire la Chiesa, né amendare il danno fatto al legato, quando il cacciarono di Bologna. E poi apresso all'uscita del mese di marzo seguente si scoperse tradimento e congiura in Bologna, i quali avieno ordinato d'uccidere il capitano e torli la signoria; e di ciò era caporale Macerello de' conti da Panago stretto parente del detto capitano, e di cui più si fidava, con suo séguito e d'alcuno di Ghisolieri e altri Bolognesi. Il quale trattato scoperto, alcuno ne fu preso e tagliato il capo. Ma quello Macerello con molti altri uscirono di Bologna rubelli. E meser Taddeo al tutto rimase signore, e fortificossi di stato e di gente d'arme, tenendo DCCC soldati alle spese del Comune, e allegossi co' Fiorentini. E nota, lettore, se·lla comata, onde dinanzi facemmo menzione, ch'aparì nel segno del Tauro, il quale troviamo intra altre città e paesi essere attribuito alla città di Bologna, e mostrò assai tosto le sue infruenze di tanta mutazione di signoria alla città di Bologna. E come più adietro facemmo menzione, quando il legato cardinale ne fu cacciato, poco dinanzi scurò la luna nel segno del Tauro, e per alquanti intendenti di quella scienzia fu pronosticato dinanzi la mutazione di Bologna contro al legato, e noi fummo di quelli che·llo 'ntendemmo, con tutto che·ll'operazioni di lui e di sua gente e uficiali assai aparecchiarono l'operella matera alla costellazione, onde si sperava quella uscita. Assai avemo detto de' fatti di Bologna, ma ènne paruto di nicistà, come di città vicina e amica di Firenze, considerando l'antica unione e libertà e stato e potenza del buono popolo di Bologna, tornato a' nostri tempi per discordie e signoria tirannica di singulare cittadino, per dare asempro alla nostra città e popolo di Firenzessapere i nostri cittadini guardare la libertà della nostra republica, e non cadere a tirannia di signore. Onde mi fa temere della nostra città di Firenze per le discordie e, male reggimento: e questo basti a' buoni intenditori.

 




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