LXXXII
Ancora
della guerra da·nnoi a mesere Mastino.
Nel detto
anno MCCCXXXVIII, tornata l'oste nostra e de' Viniziani al castello di Lungara,
come adietro facemmo menzione, messere Mastino con suo sforzo venne ad oste
sopra il castello di Montecchio per raquistarlo, non sentendolo ben fornito per
la sùbita ribellazione, e perché dubitava, tegnendosi Montecchio per la nostra
gente, di perdere la città di Vincenza. La nostra gente, ch'era a Lungara, per
soccorrere Montecchio e fornirlo si partiro di Lungara, IIm cavalieri e popolo
e fornimento assai, a dì XV di giugno, e vegnendo colle schiere fatte per combattere
con meser Mastino e colla sua gente, ch'era con MCC cavalieri, non attese la
nostra gente e non volle venire alla battaglia, ma si levò da·ccampo con danno
e con vergogna da quelli del castello, per la sùbita levata inanzi che·lla
nostra gente vi s'apresasse, lasciando tutto il campo fornito; giugnendovi poi
la nostra gente, forniro Montecchio riccamente. Come meser Mastino si partì
colla sua gente da Montecchio, se ne venne diritto a Lungara a dì XVII di
giugno, credendola avere per battaglia, avisandosi ch'ella fosse sguernita per
la cavalcata fatta a Montecchio per li nostri. Ma dentro v'erano rimasi alla
guardia D cavalieri de' nostri e de' Viniziani, i quali difesono la terra con
danno d'alquanti di quelli di meser Mastino. E partito da Lungara, e·llui
tornato a Verona con poco onore, rimandò parte della cavalleria che gli era
rimasa alla guardia e guernigione delle sue terre, e con poca gente a cavallo
si ritenne in Verona. E poi CCC cavalieri de' nostri da Lungara cavalcarono
infino a Verona alle porte sanza alcuno contasto, sì era asottigliata la
potenzia del Mastino. E in questi tempi, a dì XVIIII d'agosto, s'arrendé a'
Padovani il castello di Monselici, salvo la rocca, la qual poi per difetto di
vittuaglia s'arrendé a dì XXV di novembre apresso, salve le persone. E a dì
XXVIIII di settembre del detto anno, avendo meser Mastino uno falso trattato
d'eserli dato il castello di Montagnana, menato per Spinetta marchese e per due
suoi famigliari, ch'erano al soldo nostro a Montagnana, i quali lo scopersono a
meser Ubertino da Carrara, ed elli notificandolo alla nostra oste di Lungara
che stessono aparecchiati al socorso di Montagnana, messer Mastino seguendo il
suo trattato vi fece cavalcare Spinetta marchese con Vc cavalieri e MD pedoni.
La nostra gente, ch'avieno ordinato lo 'nganno del trattato, in quantità di D
cavalieri si partirono dal nostro campo di Lungara, e andarono di sùbito a
Montagnana, e simile CC di quelli di Padova. Vegnendo la detta gente di meser
Mastino a Montagnana, per aguato fatto per li nostri gli asalirono e missogli
inn-isconfitta; ove rimasono annegati e morti ben CCC tra cavallo e a piè, e
presi XXII conestaboli tra·ccavallo e a piè, e de' migliori Italiani da XII che
meser Mastino avesse a suo soldo, di quelli da Coreggia, e di quelli da
Fogliano, e altri Lombardi e gentili uomini co·lloro e gente a cavallo e a piè
presi assai, onde fu gran rotta allo stato di meser Mastino, nel suo
dichinamento. Lasceremo alquanto de' fatti della guerra da·nnoi al Mastino, che
tosto vi torneremo a darvi fine, e torneremo alquanto adietro a dire della
'mpresa della guerra dal re di Francia a quello d'Inghilterra e suoi allegati e
Fiamminghi.
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