LXXXV
Come il re
d'Inghilterra e' suoi allegati vennero ad oste in su il reame di Francia.
E·cciò fatto,
si mosse il re d'Inghilterra e il duca di Brabante da Borsella co·lloro oste, e
andarne a Valenzina inn-Analdo; e ivi siccome vicario d'imperio fece richiedere
il vescovo di Cambrai che dovesse rendere la città di Cambrai, ch'era dello
imperio, il quale non vi comparì. Per la qual cosa, a dì XX di settembre, di
Valenzina si mosse inanzi meser Gianni d'Analdo zio del conte con IIm cavalieri
tra d'Analdo e Alamanni al soldo, e il sire di Falcamonte con D cavalieri, e
puosonsi dinanzi alla città di Cambrai alla villa d'Apre. E bene che Cambrai
sia terra d'imperio e tenela l'arcivescovo, il re di Francia l'avea guernita di
sua gente, che v'era dentro il conestabole di Francia con IIIm armadure. Il re
d'Inghilterra venne alla detta oste con sua gente con IImD cavalieri tra
Inghilesi e altri suoi amici. Il duca di Brabante con IIIIm cavalieri, tra di
Brabante e di Legge e Alamanni a soldo, e popolo di Brabante e d'Analdo per
comune, grandissima quantità; e vennevi il conte, overo duca, di Ghelleri, per
simile modo con IIm cavalieri, e quello di Giulieri con MD cavalieri. Tutta
questa gente e·lla maggiore parte furono a' gaggi o provisione del re
d'Inghilterra. Vennevi il marchese di Brandiborgo figliuolo del Bavero con CC
armadure sanza soldo; e più di MD cavalieri tedeschi il seguiro di volontà non
richesti; sicché l'oste degli allegati fu più di XIIIIm di cavalieri e più di
LXm a piè, armati a corazze e barbute la maggior parte; e di costa a Cambrai
stette l'oste da VIIII giorni, e corsono infino a Doai guastando e rubando. E
il sire di Falcamonte corse infino a Bapalma e a Ros in Vermandos, però che·rre
di Francia era ancora a Compigno. E poi si partì di là la detta oste, e
puosonsi al monte Sammartino presso a San Quentino a due leghe; poi a dì XIIII
d'ottobre mutarono campo e passarono il fiume dell'Osa, e mutaro su per la
riviera tre campi; e poi puosono campo a tre leghe presso alla Cina in Francia.
E poi sentendo la venuta del re di Francia, si ritrassono adietro alla Capella,
e poi vennero alla Samingheria in Tiracia. E di questi campi corsono infino
presso appiè da·lLaona e d'Ares in Francia, faccendo infinito danno di ruberie
e d'arsioni, però che 'l detto paese è molto pieno di ricche e buone ville e
d'assai. E dal tempo che' Romani si partirono del paese, anticamente quando il
signoreggiarono, non aveano sentito che guerra si fosse.
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