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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo terzo
    • Libro dodecimo
      • XCI               Del podere ed entrata ch'avea il Comune di Firenze in questi tempi.
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XCI

 

           

Del podere ed entrata ch'avea il Comune di Firenze in questi tempi.

           

Acciò che' nostri discendenti possano comprendere lo stato ch'avea il nostro Comune di Firenze in questi tempi, e come si fornì lo spendio della detta guerra del Mastino, la quale volea il mese il meno XXVm di fiorini d'oro ch'andavano a Vinegia, sanza le spese oportune che bisognavano di qua al nostro Comune, che·lle più volte sanza quelli di Lombardia avea a soldo M cavalieri, sanza la guardia delle terre e castella si teneno, in brieve il narreremo apresso del podere del nostro Comune, l'entrata e così l'uscita, e messioni del Comune, dall'anno MCCCXXXVI al MCCCXXXVIII, che durò la guerra da·nnoi e meser Mastino. Il Comune di Firenze in questi tempi signoreggiava la città d'Arezzo e 'l suo contado, e Pistoia e 'l suo contado, Colle di Valdelsalla sua corte, e in ciascuna di queste terre avea fatto fare un castello, e tenea XVIIII castella murate del distretto e contado di Lucca, e del nostro contado e distretto XLVI castella forti e murate, sanza quelle de' propii cittadini, e più terre e villate sanza mura, ch'erano grandissima quantità.

 




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