XCVII
Di più
battaglie e sconfitte che furono in uno giorno in sul contado di Milano.
Nel detto
anno, essendo rimasi ne' borghi di Vincenzia gran parte delle masnade da cavallo
state in Lombardia al nostro servigio e di Viniziani, com'è detto adietro,
dapoi che·ffu fatta la pace col Mastino e pagati cortesemente per li nostri
Comuni, sì feciono una compagna, e furono bene IImD cavalieri; e non si vollono
partire da Vincenza, se non avessono moneta da meser Mastino. Messer Loderigo
Visconti, consorto di meser Azzo Visconti signore di Milano e suo ribello, andò
a Vincenza con sua moneta, e col favore e moneta di meser Mastino, il quale per
levarsi delle sue terre la detta gente stati suoi aversari, e per mandarli
adosso a meser Azzo suo nimico, fece conducere al detto meser Loderigo la detta
compagna. E all'entrante del mese di febraio gli condusse in su il milanese
passando il fiume dell'Adda; e sopra quello di Melano stettono XII dì faccendo
gran danno di ruberie, ma non d'arsione. Alla fine s'accamparo alla villa di
Lignano presso di Milano a XII miglia. Sappiendosi la novella in Milano, ebbono
grande turbazione, e uscirono di Milano, popolo e cavalieri, a dì XV di febraio,
con ordine di loro strolago, promettendo loro di vincere i nimici, ma male
provide la dolorosa vittoria che a·lloro ne seguì, della quale oste fu capitano
meser Luchino Visconti zio di messer Azzo, però che 'l detto meser Azzo era
gravato di gotte, e furo da IIIm cavalieri e Xm pedoni. Ed essendo una parte
della gente di Milano da M cavalieri e IIIm pedoni nella villa d'Aro, e di
quella poi andaro alla villa di Parobico, la detta schiera, ond'era capitano
Giovannuolo Visconti e messere Giovanni dal Fiesco, e più di XX gentili uomini
di Brescia; il maliscalco dell'oste tedesco, messere Luchino coll'altra gente
s'acamparo nella villa da Nervia. Sentendo ciò meser Loderigo, sabato notte, a
dì XVIIII di febraio, in sull'ora del mattutino colla sua gente cavalcò alla
detta villa di Parobico, e di notte assalì i nimici, i quali accampati di
fresco, e non proveduti per l'asalto della notte, ella detta villa schiusa,
furono sconfitti in poca d'ora, e mortine grande quantità, ispezialmente di
pedoni per la notte, e morivvi meser Giovanni dal Fiesco di Genova capitano di
quella gente, e più altri Lombardi e Tedeschi. La domenica mattina, a dì XX del
mese, avendo messere Loderigo avuta la vittoria detta mandò di sua gente da DCC
cavalieri verso Milano a uno passo di fiume per torlo a' Milanesi, i quali
feciono grande danno al popolo che fuggieno a Milano per la detta sconfitta; e
lasciò a Parobico CCCC cavalieri co' prigioni e colla preda, e poi col
rimanente di sua oste, ch'erano MD cavalieri, si tenne schierato a·ccampo di
fuori della villa uno miglio. Messere Luchino sentendo la notte l'assalto fatto
alla sua gente a Parobico, uscì di Nerviano e fece due schiere, elli con MCCCC
cavalieri tedeschi, ed Ettorre da Panago con DCC italiani, tra' quali avea CC
cavalieri del Comune di Bologna al servigio di que' di Milano, e venia per
soccorrere la sua gente, e trovolli sconfitti. Ettorre entrò in Parobico, ove
avea i detti CCCC cavalieri di quelli di meser Loderigo che guardavano la
preda, e quelli assalirono, e dopo lunga battaglia Ettorre gli sconfisse.
Messer Luchino s'affrontò con meser Loderigo la domenica in sull'ora di terza,
e·ffu tra·lloro aspra battaglia che durò infino a nona passata. Alla fine fu
scavalcato e fedito messer Luchino e preso, e rotta la sua gente e messi in
caccia. In quest'ora sopravennero alla battaglia detta Ettorre da Panago co'
suoi Italiani, ch'avieno sconfitto i CCCC cavalieri che meser Loderigo avea
lasciati in Parobico, e percossono sopra la gente di meser Loderigo, i quali
credendosi avere vinto il campo erano sciarrati cacciando li sconfitti; per la
qual cosa furono di presente rotti e sconfitti, e riscosso mesere Luchino e gli
altri prima presi; e·ffu preso meser Loderigo e maggior parte di sua gente, e
menati a Milano. E così fu rotta e morti e presi quasi tutta la detta
infortunata compagna; che tornando meser Luchino verso Milano, per la via al
sopradetto passo fu sconfitto Malerba tedesco capitano de' detti DCC cavalieri
che meser Loderigo avea mandati al passo verso Milano. Ma·lle dette vittorie
del signore di Milano furono con grande dannaggio di sua gente, che·vvi
morirono più di D uomini di cavallo, e più di IIIm a piede del popolo di
Milano. Avenne fatto sì lungo conto per le svariate battaglie e rotte che
furono tra·lle dette genti; che in una giornata furono fatte V sconfitte tra
dall'una parte e dall'altra, che non fu mai inn-Italia; e di questo sapemo il
vero da più genti di fede che vi furono presenti. Lasceremo di questa matera e
torneremo a nostro conto.
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