XCIX
Come i
Saracini furono sconfitti dal re di Spagna in Granata.
Nel detto
anno MCCCXXXVIIII, del mese di giugno, il figliuolo del re di Morocco saracino
passò in Granata con molto navilio e con innumerabile gente di Mori detti
Saracini per andare sopra il re di Spagna. Sentendo ciò il re di Spagna fece
armare XXX galee e XII legni di corso e XX navi, overo cocche, per contastare
il detto passaggio; ma fu a tardi, che i Mori del Garbo, che sono vicini al
contro di Granata, presono tempo fatto, e passarono sanza contasto alcuno anzi
venisse l'armata del re di Spagna. Poi venuto il re di Spagna, isceso in terra
si puose ad assedio alla città di Linda. I Saracini vennono per comune alla
'ncontra de' Cristiani per guarentire la terra. Il re di Spagna per maestria di
guerra e per sottrarre i Saracini si levò dall'asedio a dì XXXI di luglio,
faccendo sembiante di dubitare e di fuggire; e prima messi in aguato della
migliore gente a cavallo e a piè ch'egli avesse in sua oste, i Saracini
veggendo che' Cristiani quasi si partieno a modo di rotta, gli seguiro sanza
alcuno ordine in grandissima moltitudine; e passati gli aguati, i Cristiani
percossono sopra loro, e in poca d'ora gli misono inn isconfitta, nella quale
rimasono de' Mori tra morti e presi più di XXm. E nota che come noi Cristiani
solavamo tenere la Terrasanta in Soria, e chi v'andava o mandava o dava
sussidio avea grande perdonanza da santa Chiesa, così i Saracini dell'universo
infino in Arabia mantengono il reame di Granata in Ispagna, e al continovo vi
mandano gente e moneta, e talora generali e grandi passaggi ad obrobbio della
Chiesa di Roma e del re di Francia e degli altri Cristiani, avendo il reame di
Granata tra·lle terre de' Cristiani intorneata, ed essendo sì presso ov'è oggi
la sedia apostolica, sanza avere a passare mare. E intendesi solo a tesorizzare
sanza volerlo spendere al servigio della Cristianità e sostenere, ma nutricare
le guerre dall'uno re de' Cristiani all'altro; ma tale peccato non passerà
guari impunito.
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