CVIII
Come la
gente del re Ruberto presono l'isola di Lipari e sconfissono i Messinesi.
Nel detto
anno, a dì XVII di novembre, avendo la gente del re Ruberto presa l'isoletta di
Lipari in Cicilia e assediato il castello di quella e molto stretto, il conte
di Chiermonte di Cicilia colla forza de' Missinesi armò in Cicilia VIII galee e
VII uscieri e XL legni con gente assai, e venne al soccorso di Lipari.
E·ll'amiraglio del re Ruberto, ch'era messer Giufredi di Marzano conte di
Squillace, maestrevolmente fece ritrarre suo oste dal castello e ridurre al suo
navilio dall'una parte del golfo, e armò XVIII galee e VI uscieri e una cocca
che v'avea, e diede luogo a' Ciciliani, sicché forniro il castello con grande
festa e gazzara. La mattina apresso volendosi partire il conte di Chiermonte
per tornare a Messina, l'amiraglio del re Ruberto gli asalì, e·lla battaglia fu
in mare aspra e dura. Alla fine i Ciciliani furono sconfitti e morti, e preso
il conte di Chiermonte con molta buona gente di Messina, che pochi ne scamparo.
E arrendessi il castello alle genti del re Ruberto. E tornando l'amiraglio a
Napoli, essendo sopra l'isola d'Ischia, fortuna forte gli prese e menolli
infino in Corsica, e rupponvi IIII galee feggendo a terra cariche di prigioni,
che i più iscamparo. Lasceremo alquanto di fatti di Firenze e dell'altre novità
d'Italia, e diremo della guerra dal re di Francia a quello d'Inghilterra e suoi
allegati Fiamminghi e Bramanzoni e Anoieri.
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