CXXXI
Come i
Pisani si puosono ad assedio alla città di Lucca.
I Pisani
sentendo al continuo il trattato che' Fiorentini tenieno con messere Mastino
d'avere la città di Lucca, ed ellino con meser Mastino non potendosi accordare,
riserbando la fortuna a' Fiorentini la mala derrata di Lucca colle sue sequele,
nonn-istettono i Pisani oziosi, ma inanzi che' Fiorentini compiessono la folle
compera di Lucca, di più mesi si providono, e incontanente soldarono cavalieri,
sicché da·lloro ebbono MCC cavalieri e CCC cavallate di cittadini. E·cciò
potieno bene fare, che il loro Comune avea di mobile ragunati più di CLm di
fiorini d'oro, e mandaro loro ambasciadori a Milano, e feciono lega e compagnia
con meser Luchino Visconti signore di Milano e fatto nimico di meser Mastino. E
nonn-è da dimenticare di mettere in nota uno crudele tradimento commesso per li
Pisani per recarsi ad amico meser Luchino. Uno messere Francesco da Postierla
di nobili di Milano, cui n'avea cacciato, il quale ito a·ccorte a lamentarsi al
papa, e volendo tornare in Toscana, essendo amico al suo parere de' Pisani,
mandò a·lloro per navile che 'l levasse da Marsilia, e per sicurtà di suo
salvocondotto il Comune di Pisa gli mandaro una loro galea armata passaggera, e
lettera di salvocondotto, ove si ricolse. Arrivato a Pisa, com'era ordinato il
tradimento con meser Luchino, incontanente il detto meser Francesco, uomo di
grande autorità e valore, con due suoi figliuoli i Pisani mandaro legati a
Milano; a·ccui meser Luchino fece tagliare la testa. E per tale vittima si fece
la lega e compagnia da meser Luchino e Pisani, della quale per lo innormo
peccato commesso per li Pisani poco apresso fu aperta vendetta fatta contro a'
Pisani, come si troverrà leggendo. Ma il detto messer Luchino oltre a·cciò
volle promissione da·lloro di L mila fiorini d'oro in certi termini, e dierli
XII stadichi i Pisani di figliuoli di loro conti e di migliori e di più cari
cittadini per osservare i patti; e meser Luchino mandò loro M cavalieri colle
sue insegne a soldo di Pisani, e capitano meser Giovanni Visconti suo nipote.
E' signori di Mantova e di Reggio mandaro loro CC cavalieri, e quelli da
Coreggia di Parma CL cavalieri, e meser Albertino da Carrara di Padova CC
cavalieri per contrari di meser Mastino; e feciono lega con tutti i conti Guidi
salvo col conte Simone e 'l nipote, e cogli Ubaldini, e col signore di Furlì, e
cogli altri Ghibellini di Romagna, e col dogio di Genova, che tutti diedono
loro aiuto di cavalieri o di balestrieri; e tali colle loro forze mossono
guerra e ruppono le strade a' Fiorentini; e·cciò fu per procaccio e trattato di
nostri nuovi ribelli. E ciò fatto per li Pisani, come seppono che i Fiorentini
avieno fermo il patto con meser Mastino, e mandati gli stadichi, di presente a
dì... d'agosto ebbono il castello del Cerruglio, quello di Montechiaro per IIIm
fiorini d'oro ne spesono a' masinadieri che·ll'aveano in guardia per meser
Mastino; e guernirli di loro gente, per impedire gli andamenti de' Fiorentini
al soccorso di Lucca. E·cciò fatto, con tutta la loro cavalleria e popolo per
comune subitamente a dì... d'agosto del detto anno vennero alla città di Lucca,
e puosonvi l'assedio intorno intorno, e 'n poco tempo apresso l'affossaro e
steccaro con bertesche dalla Guscianella, che va a Pontetetto, infino al fiume
del Serchio, che·ffu per ispazio di più di VI miglia. E simile teneno il
procinto della Guscianella insino al Serchio di sopra guernito di fortezze e di
gente, ch'era altressì grande spazio o più. E poi apresso alla città feciono un
altro fosso con isteccati, che·ffu una maravigliosa opera fatta in poco tempo,
per modo che nullo potea entrare o uscire di Lucca sanza grande pericolo; e al
continovo v'era per comune i due quartieri di Pisa a muta, e talora i tre
quartieri, e così di loro molti contadini e balestrieri, assai genovesi; e
bisognava bene, sì era lungo il procinto. E in mezzo di detti due procinti era
accampata l'oste de' Pisani e di Lombardi in tre siti e campi spianati dall'uno
campo all'altro. E·cciò poterono fare liberamente e sanza contasto, perciò che'
Fiorentini per la 'mprovisa e sùbita impresa di Pisani non erano ancora
aparecchiati al contasto e in Lucca non avea da CL cavalieri di meser Mastino e
D pedoni di soldo, ond'era capitano Guiglielmo Canacci; e co·llui Frignano da
Sesso, e Ciupo delli Scolari, e meser Bonetto tedesco, ch'avieno assai a·ffare
pure di guardare la città. Ma il detto Guiglielmo Canacci al continuo
proccurava Lucca per li Pisani. E partissi di Lucca e andò però a meser
Mastino, e·llasciò la guardia agli altri detti capitani. Lasceremo alquanto di
Pisani e del loro assedio di Lucca, e diremo tornando alquanto adietro quello
che i Fiorentini feciono per la detta guerra mossa per li Pisani.
|