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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo terzo
    • Libro dodecimo
      • CXXXI               Come i Pisani si puosono ad assedio alla città di Lucca.
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CXXXI

 

           

Come i Pisani si puosono ad assedio alla città di Lucca.

           

I Pisani sentendo al continuo il trattato che' Fiorentini tenieno con messere Mastino d'avere la città di Lucca, ed ellino con meser Mastino non potendosi accordare, riserbando la fortuna a' Fiorentini la mala derrata di Lucca colle sue sequele, nonn-istettono i Pisani oziosi, ma inanzi che' Fiorentini compiessono la folle compera di Lucca, di più mesi si providono, e incontanente soldarono cavalieri, sicché da·lloro ebbono MCC cavalieri e CCC cavallate di cittadini. E·cciò potieno bene fare, che il loro Comune avea di mobile ragunati più di CLm di fiorini d'oro, e mandaro loro ambasciadori a Milano, e feciono lega e compagnia con meser Luchino Visconti signore di Milano e fatto nimico di meser Mastino. E nonn-è da dimenticare di mettere in nota uno crudele tradimento commesso per li Pisani per recarsi ad amico meser Luchino. Uno messere Francesco da Postierla di nobili di Milano, cui n'avea cacciato, il quale itoccorte a lamentarsi al papa, e volendo tornare in Toscana, essendo amico al suo parere de' Pisani, mandòlloro per navile che 'l levasse da Marsilia, e per sicurtà di suo salvocondotto il Comune di Pisa gli mandaro una loro galea armata passaggera, e lettera di salvocondotto, ove si ricolse. Arrivato a Pisa, com'era ordinato il tradimento con meser Luchino, incontanente il detto meser Francesco, uomo di grande autorità e valore, con due suoi figliuoli i Pisani mandaro legati a Milano; a·ccui meser Luchino fece tagliare la testa. E per tale vittima si fece la lega e compagnia da meser Luchino e Pisani, della quale per lo innormo peccato commesso per li Pisani poco apresso fu aperta vendetta fatta contro a' Pisani, come si troverrà leggendo. Ma il detto messer Luchino oltre a·cciò volle promissione da·lloro di L mila fiorini d'oro in certi termini, e dierli XII stadichi i Pisani di figliuoli di loro conti e di migliori e di più cari cittadini per osservare i patti; e meser Luchino mandò loro M cavalieri colle sue insegne a soldo di Pisani, e capitano meser Giovanni Visconti suo nipote. E' signori di Mantova e di Reggio mandaro loro CC cavalieri, e quelli da Coreggia di Parma CL cavalieri, e meser Albertino da Carrara di Padova CC cavalieri per contrari di meser Mastino; e feciono lega con tutti i conti Guidi salvo col conte Simone e 'l nipote, e cogli Ubaldini, e col signore di Furlì, e cogli altri Ghibellini di Romagna, e col dogio di Genova, che tutti diedono loro aiuto di cavalieri o di balestrieri; e tali colle loro forze mossono guerra e ruppono le strade a' Fiorentini; e·cciò fu per procaccio e trattato di nostri nuovi ribelli. E ciò fatto per li Pisani, come seppono che i Fiorentini avieno fermo il patto con meser Mastino, e mandati gli stadichi, di presente a ... d'agosto ebbono il castello del Cerruglio, quello di Montechiaro per IIIm fiorini d'oro ne spesono a' masinadieri che·ll'aveano in guardia per meser Mastino; e guernirli di loro gente, per impedire gli andamenti de' Fiorentini al soccorso di Lucca. E·cciò fatto, con tutta la loro cavalleria e popolo per comune subitamente a ... d'agosto del detto anno vennero alla città di Lucca, e puosonvi l'assedio intorno intorno, e 'n poco tempo apresso l'affossaro e steccaro con bertesche dalla Guscianella, che va a Pontetetto, infino al fiume del Serchio, che·ffu per ispazio di più di VI miglia. E simile teneno il procinto della Guscianella insino al Serchio di sopra guernito di fortezze e di gente, ch'era altressì grande spazio o più. E poi apresso alla città feciono un altro fosso con isteccati, che·ffu una maravigliosa opera fatta in poco tempo, per modo che nullo potea entrare o uscire di Lucca sanza grande pericolo; e al continovo v'era per comune i due quartieri di Pisa a muta, e talora i tre quartieri, e così di loro molti contadini e balestrieri, assai genovesi; e bisognava bene, sì era lungo il procinto. E in mezzo di detti due procinti era accampata l'oste de' Pisani e di Lombardi in tre siti e campi spianati dall'uno campo all'altro. E·cciò poterono fare liberamente e sanza contasto, perciò che' Fiorentini per la 'mprovisa e sùbita impresa di Pisani non erano ancora aparecchiati al contasto e in Lucca non avea da CL cavalieri di meser Mastino e D pedoni di soldo, ond'era capitano Guiglielmo Canacci; e co·llui Frignano da Sesso, e Ciupo delli Scolari, e meser Bonetto tedesco, ch'avieno assai a·ffare pure di guardare la città. Ma il detto Guiglielmo Canacci al continuo proccurava Lucca per li Pisani. E partissi di Lucca e andò però a meser Mastino, e·llasciò la guardia agli altri detti capitani. Lasceremo alquanto di Pisani e del loro assedio di Lucca, e diremo tornando alquanto adietro quello che i Fiorentini feciono per la detta guerra mossa per li Pisani.

 




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