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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo terzo
    • Libro tredecimo
      • XXIV               Alquante cose fatte in Firenze di nuovo.
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XXIV

 

           

Alquante cose fatte in Firenze di nuovo.

           

Ne' detti tempi e mese di settembre, per servigi ricevuti dal conte Simone da Battifolle e da Guido suo nipote figliuolo del conte Ugo, il Comune gli ristituì le terre d'Ampinana, Moncione e Balbischio. E diliberossi il Comune d'Arezzo della signoria del Comune di Firenze, dando al servigio del Comune a' suoi bisogni C cavalieri di qui a IIII anni, rendendo al Comune fiorini... in... anni, che v'avea messi CCm di fiorini d'oro. Diedesi il castello di Pietrasanta al vescovo di Luni, acciò che guerreggiasse i Pisani coll'aiuto di meser Luchino signore di Melano suo cognato, come assai tosto faremo più stesa menzione. Per la rivoltura del duca si perdé la signoria d'Arezzo, e di Pistoia, e Serravalle, e di Volterra, e San Gimignano, e Colle, Pietrasanta, Santa Maria a Monte, e Montetopoli, Castiglione Aretino, e più altre castella, per colpa i più di nostri rei e barattieri cittadini castellani di quelle. E così riescono i nostri mali aquisti, quando il Comune è in divisione e male guidato. Ancora del detto mese s'apresono in Firenze più fuochi da Santo Apostolo e arsonvi XII case, e una a San Giorgio, e una a San Piero Gattolino, e una nel Corso di Tintori, e una a San Piero Celoro con grande danno; e tutto questo è del giudicio di Dio per li nostri peccati.

 




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