XXVI
Come
mesere Luchino Visconti di Milano si fece nimico di Pisani.
Ma i
Fiorentini, come toccammo adietro, lasciarono a' Pisani una mala azione, quando
diedono Pietrasanta al vescovo di Luni di marchesi Malispini, il qual era
cognato per la sirocchia moglie di meser Luchino Visconti signore di Milano, il
quale indegnato contro a' Pisani, perché tenieno Serezzano, Lavenza, e Massa di
marchesi, e altre loro castella in Lunigiana, né per suoi prieghi no·ll'avieno
volute rendere, né a·llui data la 'mpromessa di molti danari gli restavano a
date del gran servigio fatto della sua gente contro al nostro Comune, quando ci
sconfissono a Lucca, e poi a sostenere l'assedio, ond'ebbono la città; per la
quale ingratitudine di Pisani, e per la vergogna feciono a meser Giovanni
Visconti stato loro capitano, quando uscì della nostra prigione, come toccammo
adietro, e perché avieno cacciati di Lucca i figliuoli di Castruccio suoi amici
e racomandati; e con coperto conforto de' Fiorentini col vescovo di Luni e colla
serocchia, messere Luchino si fece nimico di Pisani, e mise in prigione XII
stadichi ch'avea figliuoli di maggiori di Pisa, e mandò in aiuto al vescovo di
Luni MCC di suoi cavalieri, capitano il detto meser Giovanni Visconti, i quali
con altri che mandò apresso feciono molta guerra a' Pisani, faccendo capo in
Pietrasanta, come tosto faremo menzione. Lasceremo alquanto di fatti di Firenze
e de' Pisani, e diremo d'altre novità delli strani state in questi tempi per
seguitare il nostro stile.
|