XXXIII
Come il
conte Simone da Battifolle raquistò il castello di Fronzole colla forza di
Fiorentini.
Nel detto
anno, essendo il conte Simone da Battifolle con suo sforzo istato più mesi
all'asedio del castello di Fronzole, ch'è sopra Poppi, il quale sentia che non
era ben fornito di vittuaglia, il quale manteneano i Tarlati d'Arezzo e
rubellato l'avieno al conte, e tenutolo più tempo contro a' detti conti, e
aforzato di ricche e forti mura e tocca per lo vescovo stato d'Arezzo di
Tarlati, sicché impossibile era da poterlo mai avere, se non per difalta di vettuaglia.
Sentendo i detti Tarlati come mancava a quelli d'entro la vettuaglia, feciono e
ragunarono loro sforzo a Bibbiena per soccorrello coll'aiuto di Pisani e di
Ghibellini della Marca e del Ducato e di Romagna, e furono più di DC cavalieri
e popolo grande a piè. Sentendolo i Fiorentini, mandarono al soccorso del conte
di loro cavalieri e·lle vicherie di pedoni e masnadieri di Valdisieve e di
Valdarno in grande numero, e' Sanesi gli mandarono in aiuto CC cavalieri, e'
Perugini CL, onde i Tarlati e' loro amici non s'ardirono di venire al soccorso
per la potenza maggiore di loro nimici, e per lo disavantaggio del poggio; e
così s'arendé Fronzole al conte Simone, salve le persone, a dì XXIIII d'agosto
del detto anno, che·ffu un bello aquisto al conte, però ch'è de' più forti
castelli e rocca di Toscana, e cova e soprasta a Poppi, al di sopra poco più
d'uno miglio. Il conte avutane la vettoria, ne fece grandi grazie al Comune di
Firenze e Sanesi e Perugini per suoi ambasciadori; e poi elli in persona
vegnendo in Firenze, riconoscendo d'averlo raquistato per lo aiuto e forza del
nostro Comune, e mandocci la campana del detto castello per segno e ricordanza.
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