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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro decimo
      • IX               Come Arrigo imperadore entròe in Italia, e ebbe la città di Milano.
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IX

 

           

Come Arrigo imperadore entròe in Italia, e ebbe la città di Milano.

           

Nell'anno MCCCX, all'uscita di settembre, lo 'mperadore si partì da Losanna con sua gente, e passò la montagna di Monsanese, e all'entrata d'ottobre arrivò a Torino in Piemonte; appresso giunse ne la città d'Asti, dì X d'ottobre. Per gli Astigiani fu ricevuto pacificamente per signore, andandogli incontro con grande processione e festa, e tutte le discordie tra gli Astigiani pacificò. In Asti attese sue genti, e inanzi si partisse ebbe presso a IIm oltramontani a cavallo. In Asti soggiornò più di due mesi, però che in quello tempo tenea la signoria di Milano messer Guidetto de la Torre, uomo di grande senno e podere, il quale avea tra soldati e cittadini più di IIm uomini a cavallo, e per sua forza e tirannia teneva fuori di Milano i Visconti e loro parte ghibellina, e eziandio l'arcivescovo suo consorto con più altri Guelfi. Questo messer Guidetto avea lega co' Fiorentini e cogli altri Guelfi di Toscana e di Lombardia, e contendea la venuta dello 'mperadore, e sarebbegli venuto fatto, se non che' suoi consorti medesimi co·lloro séguito condussero lo 'mperadore a venire a Milano col consiglio del cardinale dal Fiesco legato del papa. Messer Guidetto non possendo al tutto riparare, asentì a la sua venuta contra sua voglia; e così entrò lo 'mperadore in Milano la villa de la festa di Natale, e il dì di Bifania, dì VI di gennaio, fu coronato in Santo Ambruogio da l'arcivescovo di Milano de la seconda corona del ferro onorevolemente egli e la moglie. E a la detta coronazione furono gli ambasciadori quasi di tutte le città d'Italia, salvo quegli di Firenze e di loro lega. E dimorando in Milano, pacificò tutti i Milanesi insieme, e rimisevi messer Maffeo Visconti e sua parte, e l'arcivescovo e' suoi, e ogni uomo che n'era di fuori. E quasi tutte le città e signori di Lombardia vennero a fare le comandamenta, e dargli grande quantità di moneta; e in tutte le terre mandò suo vicaro, salvo Bologna e Padova, ch'erano contra lui a la lega de' Fiorentini.

 




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