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Giovanni Villani Nuova cronica IntraText CT - Lettura del testo |
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LIV
Come Federigo detto re di Cicilia venne per mare a la città di Pisa.
Federigo di Cicilia, il qual era in mare con suo stuolo, come fatta è menzione, agiuntosi già co' Genovesi, sentendo de la morte dello 'mperadore, venne in Pisa, e non avendo potuto vedere lo 'mperadore vivo, sì 'l volle vedere morto. I Pisani per dotta de' Guelfi di Toscana e del re Ruberto sì vollono il detto don Federigo fare loro signore: non volle la signoria, ma per sua scusa domandò loro molto larghi patti fuori di misura, con tutto che per gli più si credette che, bene che' Pisani gli avessono fatti, non avrebbe voluto lasciare la stanza di Cicilia per signoreggiare Pisa; e così sanza grande dimoro si tornò in Cicilia. I Pisani rimasi molto sconsolati e in paura, vollono fare signore il conte di Savoia e messer Arrigo di Fiandra: nullo volle ricevere; ma tutti i caporali e' baroni ch'erano collo imperadore si partirono e tornarono in loro paesi. Altri cavalieri tedeschi e brabanzoni e fiamminghi co·lloro bandiere rimasono al soldo de' Pisani intorno di mille a cavallo. E i Pisani non potendo avere altro capitano, elessono Uguiccione da Faggiuola di Massa Trabara, il quale era stato per lo 'mperadore vicaro in Genova. Questi venne a Pisa e prese la signoria, e appresso, col séguito de' cavalieri tedeschi che vi rimasono, fece in Toscana grandissime cose, come innanzi si farà menzione.
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