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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro undecimo
      • XXXI               Come l'oste de' Fiorentini e del duca ebbono per forza il castello d'Artimino.
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XXXI

 

           

Come l'oste de' Fiorentini e del duca ebbono per forza il castello d'Artimino.

           

Avuto il castello di Santa Maria a Monte, si partì l'oste de' Fiorentini di là a dì XVIII d'agosto, e passarono la Guisciana, e accamparsi a piè di Fucecchio, e quivi dimorarono due giorni, acciò che Castruccio non si potesse avisare ove l'oste dovesse fedire, o nel contado di Lucca, o in quello di Pistoia; e ciò fatto, subitamente ripassarono la Guisciana, e andarono a campo a piè del Cerruglio apresso di Vivinaia, e ivi e a Gallena dimorarono per III dì, schierandosi e o trombando e richeggendo di battaglia Castruccio, il quale era in sul Cerruglio e Montechiaro con VIIIc cavalieri e più di Xm pedoni; e sarebbonsi messi a passare e andare in verso Lucca per forza, se non che·lla stanza bisognava grande ispendio e fornimento, e aveasi novelle che 'l Bavero detto re de' Romani di corto dovea passare in Toscana, sì che per lo migliore consiglio si ritornarono di qua da la Guisciana, e sanza restare la detta oste passò Monte Albano, e puosonsi ad assedio del castello d'Artimino, il quale era rimurato e molto afforzato per Castruccio, e bene fornito di vittuglia e di gente; e stettonvi ad assedio III giorni. Al terzo dì vi diedono la più forte battaglia tutto intorno che mai si desse a castello, e per gli migliori cavalieri dell'oste; e durò da mezzodì infino al primo sonno de la notte, ardendo gli steccati e la porta del castello; per la qual cosa quegli d'entro molto impauriti, e di saettamento i più fediti, sì dimandarono misericordia, e che si voleano arendere, salve le persone. E così fu fatto; e la mattina, a dì XXVII d'agosto, si partirono, e renderono il castello; ma con tutti i patti, partiti da·lloro i cavalieri che gli scorgeano, molti ne furono morti: e con quella vittoria l'oste intendeva di seguire e combattere Carmignano e Tizzano, e sanza dubbio gli avrebbono presi per lo sbigottimento de la battaglia di Santa Maria a Monte e d'Artimino; ma il duca ebbe ferme novelle come il Bavero con sua gente era a Pontriemoli, sì che, acciò che·lla sua gente non trovasse a campo, rimandò che l'oste tornasse in Firenze; e così tornò bene aventurosamente a dì XXVIII d'agosto del detto anno. E nota che poi che 'l duca venne in Firenze, che fu uno dì anzi calen d'agosto MCCCXXVI, infino a la tornata de la detta oste in Firenze, che fu pochi dì più d'uno anno, si trovò speso il Comune di Firenze cogli danari del salaro del duca più di Vc migliaia di fiorini d'oro, che sarebbe gran cosa a uno ricco reame. E tutti uscirono delle borse de' Fiorentini, onde ciascuno cittadino forte si dolea. Lasceremo alquanto de' nostri fatti di Firenze ritornando adietro, dicendo di quello che 'l Bavero, lui coronato a Milano, fece in Lombardia e poi in Toscana.

 




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