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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro undecimo
      • LXIX               Di certe leggi che fece in Roma Lodovico di Baviera sì come imperadore.
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LXIX

 

           

Di certe leggi che fece in Roma Lodovico di Baviera sì come imperadore.

           

Negli anni di Cristo MCCCXXVIII, a dì XIIII del mese d'aprile, Lodovico di Baviera, il quale si facea chiamare imperadore e re de' Romani, congregato parlamento nella piazza dinanzi a Santo Pietro in Roma, ove avea grandi pergami in su i gradi de la detta chiesa, dove stava il detto Lodovico parato come imperadore, acompagnato di molti cherici e parlati e religiosi romani, e altri di sua setta che l'aveano seguito, e di molti giudici e avogadi, in presenza del popolo di Roma fece pubblicare e confermò le 'nfrascritte nuove leggi per lui nuovamente fatte, la sustanzia in brieve de le quali è questa: che qualunque Cristiano fosse trovato in eresia contro a Dio e contra a la 'mperiale maestà, che secondo ch'è anticamente per le leggi, dovesse essere morto, così confermò che fosse; e di ciò potesse essere giudicato e sentenziato per ciascuno giudice competente, o fosse stato richesto o non richesto; incontanente trovato in quello peccato dell'eretica pravità o de la lesa maestà, fosse e dovesse essere morto, nonostante le leggi fatte per gli predecessori suoi, le quali negli altri casi rimanessono in loro fermezza. E questa legge volle s'intenda a le cose passate e a le presenti, e a quelle che fossono pendenti, e che debbono avenire. Ancora fece comandare che ciascuno notaio dovesse mettere in ciascuna carta ch'egli facesse, posti gli anni Domini, e indizione, e il dì: “Fatta al tempo dell'eccellente e magnifico domino nostro Lodovico imperadore de' Romani, anno suo etc.”, e che altrimenti non valesse la carta. Item, che ciascuno si guardasse di dare aiuto o consiglio ad alcuno ribello o contumace del sacro imperadore o del popolo di Roma, sotto la pena de' suoi beni, e che piacesse a la sua corte. Queste leggi furono pensatamente fatte e ordinate per lo detto Bavero e per lo suo maculato consiglio a fine che sotto queste volle partorire lo suo iniquo e pravo intendimento contra papa Giovanni e la diritta Chiesa, come apresso faremo menzione.

 




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