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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro undecimo
      • CXXIV               Come i seguaci de' figliuoli di Castruccio con messere Filippo Tedici corsono la città di Pistoia, e come ne furo cacciati.
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CXXIV

 

           

Come i seguaci de' figliuoli di Castruccio con messere Filippo Tedici corsono la città di Pistoia, e come ne furo cacciati.

           

In quegli giorni entrarono nella città di Pistoia i figliuoli di messer Filippo Tedici co la forza de' figliuoli di Castruccio loro cognati, e con Serzari Sagina, che si chiamava signore d'Altopascio, e loro seguaci e masnade di loro amici tedeschi a cavallo e a piè, e corsono la terra, gridando: “Vivano i duchini!”, cioè i figliuoli di Castruccio, sanza contasto niuno; e credendosi avere vinta la terra, quegli della casa de' Panciatichi, e di Muli, e Gualfreducci, e Vergellesi, antichi Ghibellini e nimici de' Tedici, con loro amici e coll'apoggio del vicaro che v'era per lo Bavero, con armata mano e con séguito del popolo e di molti loro amici cittadini ricorsono la terra la loro volta gridando: “Viva lo 'mperadore!”; e ruppono e sconfissono e cacciarono de la terra i Tedici e 'l signore d'Altopascio e' loro seguaci, e assai ne furono morti e presi.

 




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