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Giovanni Villani Nuova cronica IntraText CT - Lettura del testo |
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CLXXVII
D'uno parlamento che fu fatto intra·re Giovanni e·legato di Lombardia.
Nel detto anno, a dì XVI d'aprile, fu fatto uno parlamento segreto in sul fiume della Scoltena tra Bologna e Modana intra·re Giovanni di Buem, figliuolo che fu dello 'mperadore Arrigo, e legato di Lombardia cardinale, che dimorava per la Chiesa in Bologna; e furono in accordo insieme, e al dipartire si basciarono in bocca; e poi il dì seguente con grande festa mangiarono insieme al castello di Piumaccio. Per la qual cosa tutti i signori e tiranni di Lombardia e ancora il Comune di Firenze, il quale si tenea nimico del detto re Giovanni per la nimistà antica d'Arrigo imperadore suo padre, e per la sua impresa di Lucca e di Brescia, presono grande sospetto e isdegno contra il cardinale legato, parendo loro che disimulatamente egli e la Chiesa avessono fatto venire il detto re Giovanni in Italia; e che colla forza del detto re, e per trattato del papa Giovanni e del re di Francia, volesse occupare la signoria di Lombardia e di Toscana; onde a riparare ciò si trattò di fare compagnia e lega e giura col re Ruberto insieme contro al detto re Giovanni e contra chiunque gli desse aiuto o favore; e de la detta lega il papa disimulando co' Fiorentini, per sue lettere che mandò loro, si mostrò contento; onde poi seguì l'abassamento del detto re e del legato, come innanzi faremo menzione.
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