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Giovanni Villani Nuova cronica IntraText CT - Lettura del testo |
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LIX
Come sotto trattato d'accordo cogli Aretini vollono i Perugini pigliare Arezzo, e poi ebbono Lucignano.
Nel detto anno, all'entrante del mese di febraio, non lasciando il nostro Comune per la grande impresa di Lombardia e di guerreggiare la città di Lucca e quella d'Arezzo, essendo la città d'Arezzo molto afritta da' Perugini e da' Fiorentini, però che da mesere Mastino non potieno avere soccorso perch'era assediato elli medesimo nella città di Padova, come detto è dinanzi; né d'altra parte da niuno Ghibellino d'Italia non poteano avere soccorso, e per loro male si poteano difendere da' detti due Comuni; in più trattati d'accordo e di pace furono da·lloro a' detti Comuni, ma più co' Perugini, che·lli tenieno più stretti, ed avieno de' loro prigioni. Alla fine i Perugini volieno sì larghi vantaggi e di castella e della signoria della città d'Arezzo, che i Tarlati che·nn'erano signori in nulla guisa si vollono accordare né fidare de' Perugini, però che in que' dì, stando nel detto trattato d'accordo co' detti Perugini, i detti Perugini di notte con grande forza di gente a·ppiè e a cavallo vennero infino alle mura d'Arezzo. E per alcuno della terra fu loro insegnato d'entrare per la fogna, overo cateratta, della gora delle mulina che corre per Arezzo; e alcuni di loro v'entrarono. Ma·cciò sentito nella terra, corsono con arme a·rriparo, e uccisono quelli ch'erano passati dentro; onde i Perugini la mattina si partirono e tornarsi a·cCortona; e per questa cagione si ruppe il trattato dell'acordo dagli Aretini a' Perugini. Ma de' Fiorentini si volieno ben fidare i Tarlati d'Arezzo, e dar loro la guardia della terra, però che meser Piero Saccone e meser Tarlato erano nati per madre di casa i Frescobaldi di Firenze, e aveanvi più singulari amici e parenti, e da' Fiorentini si tenieno meno gravati che da' Perugini. E così per la detta cagione de' Perugini si ruppe il trattato, e si ricominciò guerra contro agli Aretini, con tutto che nel segreto tuttora rimasono gli Aretini in trattato d'accordo co' Fiorentini. E rotto il detto trattato co' Perugini, quelli di Lucignano d'Arezzo, ch'erano molto oppressati da' Perugini per le loro masnade, che stavano nel Monte San Savino, sì mandarono a Firenze loro ambasciadori e sindachi con pieno mandato per dare Lucignano al Comune di Firenze. I Fiorentini no·lli vollono prendere per non dispiacere a' Perugini, né rompere i patti della lega; che intra gli altri patti era che ogni conquisto di terra o castella si facesse sopra il Comune d'Arezzo fosse a comune de' detti II Comuni. Ancora v'era lo 'nfrascritto patto, che i collegati della detta lega durante la detta lega per sé né per altrui né possa né debbia fare pace o triegua overo altra composizione overo alcuno trattato tenere co' nemici de' detti allegati sanza espressa volontà e consentimento de' detti collegati, bene ch'allora era già spirato il termine della detta lega; per la qual cosa i detti sindachi e ambasciadori di Lucignano se n'andarono poi a Perugia, e dieronsi liberi a·lloro: e' Perugini li presono sanza farne nulla richesta al Comune di Firenze. E per simile modo il vescovo d'Arezzo, ch'era de' detti collegati, si prese Montefocappio, un forte castello degli Aretini. Onde i Fiorentini sdegnarono molto, e seguirono apresso il trattato segreto co' Tarlati d'Arezzo, e misero a seguizione, come diremo apresso nel seguente capitolo.
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