Parola
abbastanza
abito
aiuole
amata
andarono
animata
aperta
aperto
aprile
aprire
avvezza
avvilita
bimbi
bisognerà
bontà
cadere
camminare
campana
cantando
canto
capiva
carattere
cascinale
cassa
cattivo
cavallo
circa
co
colmo
cominciò
comperare
comprese
comune
contadine
convulso
cos'
coscienza
dallo
danno
date
davvero
dello
demonio
denari
denti
dev'
dighel
dite
domandare
domani
dov'
entrato
farebbero
farne
fatti
fattoria
felice
fianco
figlia
figliuola
finita
forze
galante
garbo
giovedí
giovinotto
gomitolo
grosse
guancie
guardate
iddio
ideale
ieri
impaziente
impazienza
innocenza
intenzione
invidia
istinto
labbra
laggiú
lagrime
lascia
lasciando
lí
lontana
lume
m'
mandato
mandava
maritata
medichessa
miei
momenti
morire
mormorò
mostrava
natura
nessuna
nostre
nostri
novembre
nuova
ormai
oscurità
pallida
panieri
partí
passando
passato
passi
passione
pazienza
pensando
pensare
pensato
perduta
piacere
pian
piccoli
pigliarla
pigliava
piglio
pioggia
più
pochino
portava
portò
possono
potrà
potrò
poveri
premeva
prendere
prime
primi
proposta
purché
quali
quindici
raggio
rapidamente
rimaneva
risi
rizzò
rossa
rosso
salumaia
salutare
sapevo
saranno
scala
scendere
settantadue
sette
signora
síí
sospiro
specialmente
spinse
sponsali
stanca
starà
stretta
tale
tali
tanti
terribile
tornava
treccie
tremava
trovarlo
trovata
troverebbe
turco
udito
vanità
vecchiotta
vedendo
vederla
ventiquattro
vergogna
viaggio
vicini
vieni
volentieri
volle
vostri
vuoto
zappa