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Maria Antonietta Torriani Torelli-Viollier alias Marchesa Colombi
In risaia

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


1°-capit | capog-erran | esage-lasci | latte-pigli | piomb-sarem | saro-treme | tremi-zucch

                                                 grassetto = Testo principale
     Paragrafo                                   grigio = Testo di commento
1 I | due fatti indiscutibili: — Che gli spilloni costavano 2 I | almeno tre lire ciascuno; — Che per farne un bel giro 3 | 50 4 | a' 5 III| poteva reggere al riflesso abbagliante del grande piano bianco 6 IV | domanderebbe di piú.~E s'abbandonava a sogni, a progetti d'avvenire. 7 V | lagrime. Ma non fece altro che abbassarsi sul volto la pezzuola che 8 VI | cognata negli occhi; questa li abbassò. Si sentiva scrutata fin 9 II | galvanizzò le sue forze abbattute.~Il lunedí stette male ancora; 10 VII| angoscie sofferte; era ancora abbattuto, ma era calmo. Nella rettitudine 11 | abbi 12 | abbiate 13 IV | suo unico amore, appena abbozzato, e non rivelato mai, e le 14 VII| braccia protese come per abbracciarla. Ma non osò fare quella 15 V | di corrergli incontro e abbracciarlo, a forza di vedersi respinta 16 V | donnina. — Pietro l'avrebbe abbracciata con tutta l'anima, ma si 17 V | Bentornato, uomo! Avete appetito? Abbracciate la vostra donnina. — Pietro 18 II | paracarri, e le pareva di abbreviarsi la strada frazionandola.~ 19 II | aria della sera, avevano abbreviata l'intermittenza.~Le pareva 20 I | sole e l'aria l'avevano abbrunita un pochino, di un bruno 21 VII| che li agitavano c'era un abisso; dall'odio all'amore.~— 22 I | Nell'altro più grande, abitava da tempo immemorabile una 23 I | Vestano di cotonina o di seta, abitino una cascina o un palazzo, 24 II | colla rozzezza delle loro abitudini. Le carezze le lasciano 25 I | condannato! Era magnifico d'abnegazione; era generoso; era grande. 26 VI | fin allora, desiderava che accadesse qualche enormità per sorprenderli 27 IV | duello. E tutto codesto per accalappiare uno sposo, a cui la mamma 28 IV | a Nanna.~— . È qui che accende il fuoco. Eh! Mamma! — Ella 29 III| perdere! — osservò Nanna accennando le gambe brune delle fanciulle 30 IV | guardò Maddalena che gli accennava la figliola, poi disse:~— 31 II | vicina e le sussurrò con accento giulivo:~— Oh, Teresa! È 32 III| castigata di cosí.~E gli uomini accerchiarono le donne, e tutti insieme 33 VII| sorpresa di trovarci il lume acceso. Vide il marito e la cognata, 34 V | farle un complimento, e l'accettava senza esaminarla troppo; 35 VI | vede che le piaccio. Sfido! Accetterà lo spillo, ed inventerà 36 III| sentirsi a quel modo, andò ad accoccolarsi in un angolo del cortile, 37 V | artificio, e le ragazze lo accoglievano ridendo, ed ella rideva 38 V | state due carrozzelle ad accompagnarla da Cerano fino alla casa 39 V | della cerimonia, la sposa, accompagnata dalla mamma, era andata 40 II | del Comune, e Maddalena l'accompagnò camminandole accanto coi 41 I | nel cortile per rifarle l'acconciatura, le facevano uno splendido 42 III| Il sensale che l'aveva accordata per la mondatura, era fuggito 43 II | loro; e parecchi furono accordati dallo stesso proprietario.~— 44 III| sensale imprenditore aveva accordato soltanto quaranta mondatrici, 45 I | attenzione esclusiva che le accordavano le creava intorno un'atmosfera 46 IV | cercarlo il lavoro. Appena s'accorge che c'è un trasporto da 47 V | piccina non istette a lungo ad accorgersi che quel Gaudenzio era l' 48 V | poco ci corre.~Nanna s'accorgeva di tutto questo. Dell'inganno 49 IV | scendere dal carro, e Nanna era accorsa col marito per aiutarla. 50 IV | seminagione del riso s'era accorta di non essere più repulsiva 51 V | gli altri non si sarebbero accorti che era vecchiotta e brutta, 52 VI | profittò del momento per accostarsi a Rosetta dondolandosi sui 53 IV | fiele che andava ogni giorno accumulandosi in cuore, si credette maltrattata, 54 I | parte ad ogni spennatura, ed accumulava per farne poi il letto nuziale 55 V | già presentito in quell'accusa alla suocera un'intenzione 56 VI | Nanna aveva l'intenzione di accusare sua moglie. Ma di che? Forse 57 V | la propria sofferenza, di accusarli del proprio male, di odiarli. 58 III| innocente dello scherno di cui l'accusava il sogno. Era tardi nel 59 III| aumentava, il puzzo delle acque si faceva piú insopportabile.~ 60 IV | con la trista esperienza acquistata, seppe regolarsi in modo 61 V | Non provava come lei l'acre bisogno di far patire anche 62 VI | giovane cosí! — rispose Nanna acremente.~— E chi è? — tornò a dire 63 V | E Nanna gustava tutte le acri voluttà del male, in quel 64 III| indolorito. Era uno spasimo acuto e profondo che le rispondeva 65 II | vespri la domenica, ed andare adagio lungo la via, uno accanto 66 III| farmacia. Appena si sentiva addentata, portava la mano alla ferita, 67 II | impannate e tende, si vide addirittura riflessa tutta, in un bello 68 IV | credette maltrattata, si addolorò, si compianse: non trovando 69 III| ridendo.~Nanna finí per addormentarsi anch'essa; ed era tanto 70 I | e, da circa un anno, si addormentava ogni sera verificandolo, 71 III| paglia del fienile, e si addormentavano ridendo.~Nanna finí per 72 III| piangere, a piangere, finché s'addormentò.~~  ~Fu un sonno affannoso, 73 II | a terra, chi sulla trave addossata al muro. Gaudenzio s'accordò 74 V | passiva. Ma Nanna gliene addossò tutta la responsabilità, 75 V | accanto ad uno sposo che le adora, loro in cui l'educazione 76 VII| maltratta gli uomini, e piú l'adorano. Io non sono piú nulla dacché 77 V | comprese malgrado la reticenza. Adorava la sua bella sposa con tutta 78 V | inezia alle proporzioni d'un adulterio.~Intanto era venuto l'autunno 79 III| innanzi, appena si furono affacciate all'aja tornarono indietro 80 VII| dinanzi a tanto dolore.~Le si affacciò agli occhi una scena di 81 IV | metti l'argento; e non ti affaticar troppo; e non ti ammalare. 82 II | venuto per me.~E, come per affermare questa superiorità sulle 83 VII| il dubbio angoscioso, ed afferrando Nanna pel braccio le domandò 84 II | slanciarla nello spazio, per afferrarne poi il centro sulla punta 85 III| la mano alla ferita, ed afferrata la sanguisuga, non piú libera 86 II | Nanna ci andò cogli altri, affettando di camminar lenta, come 87 V | lavare i cavoli e le zucche affettate, che aveva preparato per 88 V | taciturno. Aveva l'animo affettuosissimo; non esitava mai dinanzi 89 I | massaia. Le oche vennero affidate ad una bambina di otto anni 90 VII| sulla tavola un coltello affilato che teneva nella tasca del 91 I | terrena.~Quel cascinale s'affittava in due lotti. Il primo — 92 I | orti rendevano pochino; l'affitto era gravoso, ed il proprietario 93 IV | irascibile. Soltanto era afflitta che quell'uomo fosse mancato, 94 IV | desolato, ed anche allora l'afflizione le irradiava il volto della 95 VII| bambina.~I due uomini s'affrettarono su per la scala, e Rosetta, 96 V | ballo colla sposa, s'era affrettato a pigliare la forestiera. 97 V | sera... — Avrebbe voluto aggiungere: — con Gaudenzio — ma non 98 II | tornava a ridere.~Quell'aggiunta alla sua toletta, e la contentezza 99 V | ma ella aveva bisogno di aggravare le cose, per giustificare 100 I | praterie.~Era magrina ma aggraziata; alta, con un visetto tondo, 101 VI | gelosie socchiuse, stette in agguato.~Non andò a lungo, che vide 102 IV | ponendosi il pollice sul naso ed agitando le dita. In quel discorso 103 III| palpitante ancora, le si agitava dinanzi agli occhi inondati, 104 VII| fra i sentimenti che li agitavano c'era un abisso; dall'odio 105 II | volta i ragazzi.~E Nanna agitò in alto gli zoccoletti in 106 V | E lo faceva di cuore, ed agucchiava con tutta l'energia del 107 II | fino allora.~Nanna, coll'aiuto delle compagne, si pose 108 II | Vado ad aspettarvi sull'ajaaaaa!~Quel resto di mezz'ora 109 III| tenendo ciascuna per un'ala ed una gamba la povera vittima 110 III| lavoro. Cominciava appena ad albeggiare; tutta l'immensa pianura 111 I | giungeva per un viale senza alberi costeggiato da una siepe 112 I | foglio piú riposto del suo albo, un poeta sospirato e bello.~~  ~ 113 III| stringendo le labbra ed allargando gli occhi, poi disse:~— 114 V | varie gravidanze, e gli allattamenti, ed i miracoli del santo 115 IV | donnina non aveva salute, e l'allattamento finí di sciuparla.~— Le 116 V | donna da raffinature. Era allegra e pigliava tutto in buona 117 VI | suo umore chiacchierino ed allegro senza soggezione, e Gaudenzio 118 VII| lungamente eccitati, si allentarono; abbandonò il braccio di 119 II | pensieri belli che le avevano alleviato il lavoro, Nanna era stanca 120 | allo 121 V | una colonna, vispa come un'allodola.~Il cuore di Nanna era tutto 122 V | svergognare la cognata e di allontanare quel Gaudenzio che la avviliva 123 V | se Nanna avesse potuto allontanarlo per sempre, far nascere 124 IV | lei.~~  ~Cosí Nanna s'era allontanata tutte le simpatie; i parenti 125 VI | rivolto a sua sorella doveva alludere a lei. Gaudenzio le faceva 126 V | sedici anni, delicatina, allungata ed impallidita dalle febbri, 127 IV | Pacifico non fece piú la menoma allusione al suo incontro con Nanna 128 IV | aveva ben altro a fare, che almanaccare sulle treccie e la calvizie 129 | alquanto 130 III| svegliò.~Suonavano infatti alte risate giú nell'aja: ma 131 | altrettante 132 VII| il Signoredisse Nanna alzandosi. — Egli s'è ricordato anche 133 III| occhi, e le impediva di alzar le palpebre.~Scoraggiata 134 II | passo di valzer. Teneva alzate le dita della mano sinistra 135 IV | quella poveraglia che s'alzava all'alba tutti i disgraziati 136 VI | tutti vi amano. Chi sprezza ama.~— E poi se trovo il paniere 137 V | Diceva: — Non so farmi amare da quella donna.— E pensava 138 IV | umiliata. Aveva il cuore amareggiato. Ad un tratto le balenò 139 III| qualche arancio, ed un cruccio amaro nel cuore, pesano gravi 140 IV | uno coll'altra, oserebbero amarsi, e la soggezione del mondo 141 IV | speciali. Ella disse che non amava i bambini, che non voleva 142 IV | perdonarle sempre dei torti, l'amavano soltanto per istinto e per 143 VI | lei. Faceva a fidanza sull'ambizione di Rosetta e sulle proprie 144 VII| da quella catastrofe, si amerebbero bene fra loro, e non potrebbero 145 IV | mamma, fratello, parenti ed amici, sarebbe stato di passare 146 IV | affaticar troppo; e non ti ammalare. Ora che sono brutta non 147 III| Non sono una damina io, da ammalarmi per un po' di fatica!~— 148 II | fare anche la parte delle ammalate.~Il penultimo sabato Nanna 149 IV | melanconico sorriso degli ammalati, prese parte per la prima 150 V | Gongolava. Era come un ammalato che torni alla vita dopo 151 II | per supplire quelle che si ammalerannorispose Nanna, che aveva 152 VII| facevo apposta per farti ammattire? E tu subito a farti scorgere, 153 VII| Se il suo babbo lo sa, l'ammazza, o me la mette sulla strada".~— 154 VII| gusto sentir a parlare d'ammazzarsi, e vedere dei coltelli... — 155 VII| gioco, guarda. Mi sarei ammazzato!~E scoppiò in un pianto 156 III| continuarono la canzone ridendo ed ammiccando degli occhi, e terminarono 157 II | occhi sulle zappatrici, ed ammiccava alle piú prosperose ed ardite.~— 158 IV | dacché non potevano più ammirarla né per la bellezza né per 159 V | cappello ed al garofano, e si ammirò nel suo vestito da sposa 160 V | sapete che mio fratello vuole ammogliarsi? — domandò Nanna interrompendo 161 I | per entrare nella lizza amorosa. Vi sono nei musei ornitologici 162 VI | di quel fratello, timido, amoroso e buono, le passò nella 163 IV | secchi; e la camera coll'ampio letto nuziale, e la cassa 164 V | del santo del paese, e gli amuleti di famiglia, e le varie 165 VII| d'uomo!... Basta; quando andai a trovarlo all'ospedale 166 II | figliola malata prima d'andarsene. Quando parlava le diceva 167 VII| all'amore.~— Se non se ne andasse! — pensò Nanna. Ed un momento 168 VI | buona.~Neppure nei tempi andati Gaudenzio aveva mai parlato 169 I | pezzuola; ma lo riconobbero all'andatura, ed alla maniera meravigliosa 170 IV | compagne giovani e felici, che andavano in giro col raggio d'argento 171 V | lo sposare; però, se non andrai d'accordo colla cognata 172 V | mia donna; sono sorelle ed andranno d'accordo. E le notti ch' 173 IV | quell'essere ideale. E poi andrebbero a Novara a comperare gli 174 IV | orecchini ed il monile e l'anello; e si farebbero le nozze. 175 II | compiere, e gli assistenti angariavano i giornalieri per farlo 176 VI | agitazione fra le donne. L'angelo che portò al Padre Eterno 177 III| mondatrici, alle quali, a forza d'angherie, riesciva a far fare il 178 III| essa la figliuola, magra, angolosa, colla pezzuola intorno 179 VII| Pensava forse tutte le angoscie sofferte; era ancora abbattuto, 180 VII| infinito per la sua impazienza angosciosa, poi s'udí scoccare il primo 181 VII| dato gli tornò il dubbio angoscioso, ed afferrando Nanna pel 182 II | meraviglia. Ed i suoi occhi animati e curiosi come due punti 183 IV | rozzamente civettuolo, ella s'animava come non s'era animata da 184 VI | Nanna fingendo la stessa animazione.~Rosetta non disse nulla. 185 I | d'amore.~Era vero; ma le annate non correvano buone. Gli 186 I | cucine. Quella a destra aveva annessa un'altra camera, grande 187 I | Trecate, con un tenimento annesso coltivato ad orto.~Ci si 188 VII| pensava Nanna. — È annientato per lei. Piú maltratta gli 189 V | insalata che aveva raccolta, lo annodò in fretta dietro la vita, 190 III| chiamare. Era impaziente di annunciare il suo ritorno, e non sapeva 191 III| sfioramenti, di quel fiato ansimante e caldo che le soffiava 192 V | guancie, di quelle parole ansimate in un caldo sussurro fra 193 II | per lunghi tratti.~Nanna ansimava come un mantice. Aveva le 194 II | compagne, che sudavano, ed ansimavano come soffietti.~ ~ ~ ~Il 195 VII| scontrare quelli di Nanna.~Era ansioso di mettere il fiore nello 196 IV | cantoniere che ha sposato Antonio il tessitore ha avuto un 197 III| Poi una s'accostò alla piú anziana, che stava osservando Nanna, 198 I | sulla pezzuola che copriva l'apertura dell'abito sul petto.~— 199 VII| giovani e ragazze lavorano appaiati alla trebbiatrice. E neanche 200 III| sensale che aveva preso l'appalto dei lavori, forniva egli 201 VII| Rosettadisse forzandosi di apparire tranquilla — Ti sta sul 202 II | riprese un po' di colore, ed apparve meno smagrita, e nessuno 203 V | tutti i suoi sentimenti. Era appassionatissimo, e sentiva ardentemente 204 IV | il suo sguardo ridiveniva appassionato, ed il suo sorriso ridiveniva 205 V | soggiunse il babbo.~Nanna si appese coll'immaginazione al braccio 206 III| sangue e gli umori s'erano appiccicati ai capelli, ed avevano formato 207 III| squartata dal collo in giú, fu applicata al capo indolorito di Nanna, 208 III| smettere. Poi le si era applicato il ghiaccio continuamente 209 III| dopo, ella si trovò ancora appoggiata alla spalla di lui in mezzo 210 II | suo piccolo bagaglio:~— Appoggiati al mio braccio — le disse — 211 II | piedi davanti alle donne, appoggiato sulla gamba destra, col 212 VII| d'aver nella cognata un appoggio.~— Síí! Vaglielo a dire. 213 I | Gaudenzio non era uomo da apprezzare quella bellezza delicata. 214 V | istintivamente geloso, perché l'apprezzava come una superiorità. La 215 III| Egli la disprezzava, ed apprezzerebbe piú di lei la prima venuta, 216 VI | rabbonirla per indurla ad approvare la proposta dei panieri.~ 217 I | egli le dimostrò la sua approvazione facendole danzare una polka, 218 VII| che lo manda perché io gli apra gli occhi. — E disse forte:~— 219 VI | cosa. Mi sarà piú facile aprirgli gli occhi — e gli tenne 220 I | delicata. Il bello ideale era arabo o sanscrito per lui. Ammirava 221 III| delicatura da bere o qualche arancio, ed un cruccio amaro nel 222 VI | Gaudenzio che la implorava, lei arbitra di farlo contento o di crucciarlo 223 I | chiome d’oro, sono roba da Arcadia~Una sera d'inverno, mentre 224 VI | di Santa Lucia. Sotto le arcate dei portici vi sono tanti 225 III| dentro il cervello come un arcolaio, non vide piú nulla, le 226 V | appassionatissimo, e sentiva ardentemente l'aspirazione ad un amore 227 III| sentí cuocere il cervello ed arder le carni. Il sudore le scolava 228 I | piccoli carichi di legna da ardere, e li rivendeva poi per 229 II | mezza; ma la gioventú è ardimentosa.~— Quello che fanno le altre 230 III| la medichessa impugnando arditamente un gran coltello da cucina. 231 II | ammiccava alle piú prosperose ed ardite.~— Bene, e voi, Gaudenzio? 232 VI | facesse, per servirsene di arma contro la cognata; e lasciava 233 I | piantava dinanzi al camino armata della mestola per impedire 234 I | aureola di metallo, è l'armatura di cui si rivestono le fanciulle 235 V | cognatina? — e vedendola in arnese da viaggio cogli zoccoli 236 III| troppo, tutt'altro, ai morsi arrabbiati di quelle bestiole da farmacia. 237 I | fino a trenta lire potrei arrivarcidisse.~La moglie alzò 238 III| Gaudenzio — gli gridò ridendo ed arrotondando il braccio cogli zoccoletti 239 I | vedeva, con gioia indicibile, arrotondata e colorita come non era 240 VII| la torta rapidamente, l'arrotondò, v’impresse col dito tante 241 IV | perfezionare i trovati dell'arte del parrucchiere. E la signorina 242 V | suo razzo in quel fuoco d'artificio, e le ragazze lo accoglievano 243 VII| coniugale:~— Sono sempre troppo asciutto con lei! Le metto soggezione, 244 VII| avvertirla prima, e mi avrebbe ascoltata. Ma avevo il demonio in 245 III| due vicine fermandosi per aspettarla.~— Tu non ne hai prese? — 246 II | giornalieri. Stettero ad aspettarlo.~— Pregate quell'uomo che 247 V | meraviglia!~Gaudenzio, com'era da aspettarsi, volle attirare l’attenzione 248 II | Gaudenziooo!?~— Sííí. Vado ad aspettarvi sull'ajaaaaa!~Quel resto 249 III| bellezza perduta.~A casa l'aspettavano altre miserie, altri guai.~ 250 VI | trovarlo vuoto.~— Cosa ti aspettavi di trovarci? Lo spillo della 251 III| Vuole il denaro. Dice che aspetterà fino a domenica e poi farà 252 VII| Considerava la cosa sotto un aspetto diverso. Dacché Gaudenzio 253 IV | pretese. A Gaudenzio non ci aspirava piú. Purché fosse un uomo 254 IV | ultima delusione s'era fatta aspra e ritrosa come prima, ed 255 IV | acrimonia; se non altro, era aspro il piglio con cui le diceva. 256 VII| vincere un vago sgomento che l'assaliva all'idea della catastrofe 257 VI | nel guardare in giro per assaporare quel momento di gloria, 258 VI | tornato. Quando egli era assente, la conversazione della 259 VII| fiore nello zoccolo e di assicurarsi se Gaudenzio non l'aveva 260 II | finita; e Beppe, il sensale, assicurava una lira e ottanta centesimi 261 III| umore sereno, la laboriosità assidua, ed i ricciolini castani 262 V | ne fremeva.~~  ~Pietro, assiduo al lavoro, era spesso fuori 263 II | figlioli! Che il Signore vi assistagridarono ancora i vecchi.~— 264 II | lavoro da compiere, e gli assistenti angariavano i giornalieri 265 IV | le torturava il cuore. Assistere alle tenerezze del fratello 266 IV | trovargli una ragazzetta che assistesse la sua bambina nelle ore 267 VI | a lei, e capí che aveva assistito a quella scena di cui era 268 IV | all'uscir dalla chiesa, si associò un pochino di piú colle 269 V | vivono in una sommissione assoluta. Soltanto le massaie possono 270 VI | quella pezzuola sul cuore, ad assorbire il profumo della donna amata.~ 271 VII| le mani, e rimase a lungo assorta ne' suoi pensieri d'odio, 272 V | piú scandolezzata che poté assumere come avesse detto: — Ha 273 VI | ingannarono. Aveva contato senza l'astuzia di Gaudenzio. Egli non era 274 I | accordavano le creava intorno un'atmosfera d'affetto in cui si trovava 275 III| movesse d'intorno. Dovette attaccarsi alla sbarra della scala 276 II | soltanto; e pensava gli atteggiamenti spavaldi di Gaudenzio, ed 277 II | si provarono a mangiare atteggiati come il carrettiere, ed 278 V | collocarsi fra le massaie, ed attendere all'importante missione 279 VI | fermo in piedi, ed osservava attentamente qualche cosa. Forse la pezzuola 280 IV | una visita, e risparmiava atti e discorsi inutili. Maddalena 281 VII| del suo cuore invidioso attinse il coraggio feroce di dire 282 V | era da aspettarsi, volle attirare l’attenzione della nuova 283 IV | farebbero complimento, che attirerebbe tutti gli sguardi, mentre 284 VII| costato tanto.~E continuava ad attorcigliare la carta dell'involto intorno 285 I | gonnella d'una massaia ed aveva attorcigliato intorno al capo uno scialle 286 II | costeggiava la risaia; ma gli attori sudavano a grosse goccie. ~ 287 II | aveva suggerita quella piú attraente di ballare con Gaudenzio.~— 288 IV | aver ancora la sua parte di attrattiva e la sua parte di gioie 289 IV | ingannata allora, ed aveva attribuito a quel discorso un senso 290 V | degli altri. Egli, con quell'audacia che lo distingueva, non 291 II | confrontarlo col loro damo, sia per augurarsene uno cosí. E le donne, che 292 II | va innanzi, piú il prezzo aumenta. Io l'anno scorso alla fine 293 V | concentrati, i quali sembrano aumentarsi di quella tanta parte d' 294 I | quella brutta e fredda aureola di metallo, è l'armatura 295 V | carne al macello non ne avanza mai.~— Intanto io perché 296 V | pompa delle sue opinioni avanzate. — Quel folletto di ragazza 297 III| bimbe! E le loro nudità avariate non ispiravono piú peccati 298 | averci 299 | avergli 300 | averli 301 | avessero 302 | aveste 303 | Avevate 304 IV | consenso; ed il suo cuore, avido d'amore, si sentiva già 305 | Avremo 306 | avresti 307 | avrete 308 | avuta 309 IV | buona compagnia.~E cosí avvenne infatti. Pacifico non fece 310 IV | catastrofe non fosse mai avvenuta.~E Nanna s'indignò di quel 311 V | giovani e belle vedeva un'avversaria.~— Quanto a me — disse Maddalena, — 312 III| scriveva una lettera per avvertire i parenti.~Quando Maddalena 313 VII| diciotto anni infine. Dovevo avvertirla prima, e mi avrebbe ascoltata. 314 III| e diceva:~— Se si sono avvezzate loro, mi avvezzerò anch' 315 III| sono avvezzate loro, mi avvezzerò anch'io.~Intanto udiva i 316 II | I nostri contadini sono avvezzi alle febbri che ne fanno 317 I | disparte.~Cosí Nanna si avvezzò ad occupare la gente di 318 IV | la sedia con dispetto, ed avviandosi all'uscio gridò:~— Via non 319 II | di saluto, poi tutti si avviarono ripigliando in coro la canzone 320 III| tra le nebbie del mattino, avviarsi al lavoro a due, a tre, 321 VI | pezzuola lungo il viale — e s'avviava ella stessa a cercarla dall' 322 III| riscaldate, grondanti sudore, s'avviavano allegramente al riposo come 323 II | punto. E Martino, che se ne avvide, disse con un sospiro penoso, 324 IV | pensosa. Ma non ricadde nell'avvilimento. Se quell'uomo aveva mancato 325 VI | soddisfazione, di confondere ed avvilire la bella Rosetta.~Si figurava 326 VII| venuta la mia volta. Li avvilirò anche loro e resterò io 327 V | allontanare quel Gaudenzio che la avviliva sempre.~Ella andò a sedere 328 II | involto dell'argento, bene avviluppato in una carta, e la carta 329 II | nebbia, appena meno densa, avvolgere anche il cortile, e la casa, 330 I | le guizzava intorno, l'avvolgeva tutta come per divorarla, 331 III| tutta l'immensa pianura era avvolta in un vapore grigio e pesante.~ 332 V | svanirono dagli occhi, come avvolti in una nube. Si vide brutta, 333 VII| vide tutta l'enormità dell'azione che stava per commettere, 334 III| volgesse vedeva una palla azzurra fluttuarle dinanzi.~— Oh 335 V | mettere sulla bilancia l'azzurro profondo di quegli occhioni 336 V | Rosetta. Poi i due sposi coi babbi andarono a Novara a comperar 337 II | centro sulla punta della sua bacchetta, e farla rotare.~Nanna era 338 I | tronco! Bella donna, per bacco!~E Nanna, poveretta, che 339 VI | tutti i negozi hanno nella bacheca un mondo di belle cose. 340 VI | spillo cosí, lo mangerei a baci.~— Pietro non può fare simili 341 VII| la bimba addormentata, e baciandola sulla bocchina socchiusa. 342 II | tutto impacciato nel dare un bacio alla figliola malata prima 343 IV | Ora che sono brutta non mi badano. Posso andar dove voglio.~ 344 IV | indurla a seguirla, senza badare se quegli argomenti non 345 V | rispose dinanzi a tutti:~— Badate, Nanna, è l'invidia che 346 II | ed acido; è meglio che tu badi a serbare la pietanza, se 347 I | nelle contadine, le quali bagnano il capo coll'acqua nel pettinarsi, 348 II | seduta su quella ghiaia bagnata, ella pensava: ~— Se fosse 349 III| avranno da star tanto in bagno che si rinfrescheranno piú 350 VII| guardare quel portamento baldanzoso, quel cappello sull'orecchio, 351 IV | amareggiato. Ad un tratto le balenò un'altra idea, un'altra 352 VI | via il gatto i sorci ballano. — E gli occhi delle due 353 II | fattoria, mentre i giornalieri ballavano davanti, sull'aja.~Tutt' 354 V | Non ce ne sono piú eh! Di ballerini per voi, Nanna?~— Io non 355 I | scontrano nei campi, e si baloccano insieme. E questo è bene 356 V | giovani, fanciulle e maritate, balzarono in piedi salutando quella 357 III| insperata. Si rizzò d'un balzo, Prese gli zoccoli in mano, 358 VII| dalla parte del viale.~Nanna balzò in cucina, nell'idea di 359 I | dieci anni non c'erano altre bambine; e gli inquilini dell'alloggio 360 VI | dei portici vi sono tanti banchi illuminati, con ogni sorta 361 I | tutte le case coloniche del basso novarese. Dalla parte della 362 IV | fare la schizzinosa. Le bastava di potersi maritare anche 363 V | superiorità. La parola di Nanna bastò a fargli volgere su Gaudenzio 364 II | indolenzite, come se l'avessero bastonata. Spesso si coricava immediatamente 365 VI | Nanna, come stanno bene. Ci batte sopra la luna. Si distinguono 366 VII| maneggiò la pasta, stirandola, battendola, ravvoltolandola in tutti 367 VII| fatica il suo. Quei due cuori battevano collo stesso impeto, nel 368 III| testa, e quando alle ultime battute della musica Gaudenzio le 369 IV | i fratelli si sarebbero battuti in duello. E tutto codesto 370 I | sui fianchi, e sorridendo beatamente. E da tutta la persona s' 371 VII| cercato d'illuderla per farsi beffe di lei, in omaggio alla 372 VI | dispetto al vederla tanto bellina.~~  ~La domenica tornò Pietro, 373 I | capelli. Avrebbe potuto essere bellissima. Era di natura bianca, liscia, 374 | benché 375 VII| dire di no. Oh Signor Iddio benedetto! Come andrà a finire? Io 376 VII| Nanna e le disse:~— Iddio ti benedica, Nanna, per quello che fai 377 II | alla mondatura si guadagna benino. In principio pagano la 378 III| L'ho detto per celia. Sto benone. Non sono una damina io, 379 V | incontro facendogli festa.~— Bentornato, uomo! Avete appetito? Abbracciate 380 III| qualche piccola delicatura da bere o qualche arancio, ed un 381 V | Volete che andiamo a berne un bicchiere?~Nanna udí, 382 I | disse Nanna, che aveva il bernoccolo del calcolo. — Mancherebbero 383 III| ed intonò la canzone:~ ~Bersaglier di Garibaldi~Colla piuma 384 III| morsi arrabbiati di quelle bestiole da farmacia. Appena si sentiva 385 I | nelle grandi solennità; e beveva acqua tutta la settimana; 386 V | nettamente il filo co' dentini bianchi.~Ma i discorsi delle massaie 387 III| il capo in quella nuvola bianchiccia che la velava tutta, si 388 III| abbagliante del grande piano bianco dardeggiato dal sole. Al 389 V | era uomo da mettere sulla bilancia l'azzurro profondo di quegli 390 III| Avevano diciott'anni, povere bimbe! E le loro nudità avariate 391 IV | il tessitore ha avuto un bimbo.~Allora l'invidia le rimordeva 392 I | intorno alle sue treccie bionde.~— Settantadue lire! — sospirò 393 I | Aveva i capelli di quel biondo opaco, gialliccio, senza 394 III| convulsamente. Ed appena fu giorno bisognò porla sul carro della fattoria 395 III| essere una delle montanare di Boca o Maggiora di cui aveva 396 V | stava zitto tirando lunghe boccate di fumo dalla pipa. Nanna 397 III| sfuggirle, la metteva in una boccetta, che teneva nascosta nella 398 VII| addormentata, e baciandola sulla bocchina socchiusa. Poi soggiunse 399 V | Maddalena.~— Quello è un bocconcin di sposa che ha portato 400 IV | tornando alla pentola in cui bollivano i fagioli. — Peccato; erano 401 VI | Gaudenzio sparò questa bomba di generosità guardando 402 IV | finalmente, da ultimo, per la bonne bouche, il ritorno del marito 403 V | spalluccie ed uscí nel cortile borbottando:~— Non si sa come pigliarla.~ 404 I | poter dare di piú. Tornò a borbottare:~— Se non ne ho!~— Io potrei 405 III| lontana, sul territorio di Borgo-Vercelli, a circa otto miglia da 406 II | condurre un carico di legna a Borgovercelli, ma promise di ripassare 407 III| avvezza a quella maniera di borsellino. Sciolse il nodo, ne trasse 408 IV | pensa subito alla legna del bosco di Menico. M'ha detto che 409 V | sono servitori, soldati, bottegai, tutti sfaccendati che insidiano 410 IV | voglio.~I giudizi sono come i bottoni; se il primo non s'imbrocca 411 IV | da ultimo, per la bonne bouche, il ritorno del marito la 412 II | cosa ridicola andare cosí a braccetto fratello e sorella, come 413 V | anni. E poi Pacifico è un brav'uomo. Cosa vuoi trovare 414 I | Pensano: — Se si danno tanta briga di me, vuol dire che sono 415 II | sulla strada~ tutta la brigata si raggruppò. — Le donne 416 II | carrettiere alla mula tirando le briglie lentamente. — E lentamente 417 IV | felicità che le aveva fatto brillare al pensiero, il suo sguardo 418 V | in atto vergognoso, ma le brillavano gli occhi; e si vedeva vagamente 419 VII| fratello, fu presa da un brivido che la scoteva tutta; e 420 II | figliuola a tasche vuote, brontolando contro i regolamenti severi 421 II | distesa fra due morte. E brontolava:~— Maledetto argento! — 422 IV | e del vostro olio non ne brucerò piú. E se mi burleranno 423 V | esitava ad esprimerle a bruciapelo la sua ammirazione per la 424 III| venne, un sole di giugno che bruciava come una fiamma, si sentí 425 II | molto fumo e le dava il bruciore agli occhi.~Aveva gli occhi 426 III| Nanna accennando le gambe brune delle fanciulle che grondavano 427 I | abbrunita un pochino, di un bruno lieve e dorato.~Ad onta 428 IV | qualche volta è stata un po' brusca.~— Menghinadisse Nanna — 429 V | Egli ribatté con malignità brutale:~— eh! Quel che non si 430 V | Ma che! Ci vanno anche le brutte. Di carne al macello non 431 VII| voce cupa:~— Hai giocato un brutto gioco, guarda. Mi sarei 432 III| calzoni da festa e camicia di bucato. Gaudenzio era con loro.~ 433 V | a ridere, ed a dirgli di buffone per vezzeggiativo. E Pacifico, 434 VI | tutti:~— Bada; dici la bugia. È Gaudenzio che te l'ha 435 IV | aveva risposto Nanna.~— Bugie! le fanciulle hanno sempre 436 VI | canzone, quando furono nel buio della porta, Gaudenzio allungò 437 VI | Il carrettiere uscí di buon'ora dalla stalla. Aveva i 438 V | sogghignando senza guardarli.~— Buondí Nanna — le gridò Pacifico.~ 439 IV | umiliante per lei.~— Oh, buongiorno giovanottadisse il nuovo 440 IV | ne brucerò piú. E se mi burleranno nella stalla, non importa, 441 II | tutti i lavori, ci aveva buscate le febbri due volte su tre, 442 VII| felici.~Ad un tratto qualcuno bussò con furia all'uscio, e la 443 II | sinistro innanzi, ed il busto respinto indietro come se 444 VI | quello che piace a lei. Butta i denari dalla finestra 445 II | lavorare sul suo, Nanna avrebbe buttata la zappa, e via! ~Ma 446 IV | come una molla che scatta; buttò indietro la sedia con dispetto, 447 IV | avrebbe dovuto mettersi alla caccia d'un mezzo per riparare 448 VI | fare io? Non me lo posso cacciare via dal cuore, cosí come 449 VI | nella camera di Nanna, e si cacciò in letto, e fu ben presto 450 III| s'era potuto toglierle il cadavere putrefatto della gallina 451 III| continuare, e quelle note lente, cadenzate gemebonde, la fecero piangere.~ 452 I | piú, le gonnelle non vi cadono piú dai fianchi — ma dicendo 453 II | Quassú li tolgo perché mi cadrebbero, coi piedi penzoloni cosí — 454 V | credeva superiori a lui; e la cagione dei torti che sopportava, 455 I | che faceva trasporti di calce, ghiaia e letame pei proprietari 456 III| scacciarle.~— Brava! Dai i calci alla fortuna. Noi siamo 457 III| come questa?~E si diede a calcolare che, se per quindici giorni 458 III| sugli abiti, una pioggia calda di sangue, d'umori, di liquidi 459 II | salame, colla raccomandazione caldissima di non mangiarlo nei giorni 460 VII| ancora abbattuto, ma era calmo. Nella rettitudine del suo 461 III| permise di liberarla da quella calotta fetida e dolorosa, la capigliatura 462 IV | almanaccare sulle treccie e la calvizie di Nanna.~— Quel che Dio 463 III| conto del tempo, faceva calze camminando.~Gaudenzio aveva 464 I | Gaudenzio s'era fatto dei calzonacci alla turca colla vecchia 465 IV | vecchi erano contenti di quel cambiamento, e dicevano:~— C'è voluto 466 V | l'ha consigliata di farle cambiar aria; e, se voleste, la 467 I | uscio a destra metteva a due camere da letto, una sopra la cucina, 468 V | alla sua, dissopra alla cameretta di Nanna ed al forno, lavò 469 I | l'altra sul forno e sulla cameruccia terrena.~Quel cascinale 470 I | diceva tra sé:~— Ah! Come cammina! Ecco; è cosí che debbono 471 II | e Maddalena l'accompagnò camminandole accanto coi panieri della 472 II | cogli altri, affettando di camminar lenta, come se non avesse 473 II | verso il carrettiere, che camminava a fianco della sua mula, 474 II | non importa. Purché non cammini. — Ma fermate, dunque.~— 475 V | una signorina vestita da campagnola. Portava per le prime volte 476 VI | Natale, finché suonano le campane. Debbo dire delle orazioni 477 III| indomani Maddalena ne portò un campione sul mercato, e la domenica 478 I | cortile passava una fonte, un canale scoperto, che serviva ad 479 VII| sottile come un gambo di canape. Tutta quella floridezza 480 IV | Gaudenzio non s'era mai affatto cancellata dal suo cuore. Ma si udirono 481 III| fuori dall'aja dietro il cancello, e guardandosi e sorridendo 482 IV | dell'uscio con parecchi canestri intorno, preparava la verdura 483 VI | domenica di dicembre alla messa cantata, la moglie del salumaio 484 II | zappare?~— ; infatti non cantavo; ma non zappavo neppure 485 III| dimenando il capo tornò a canticchiare con aria furba:~— Ieri sera 486 V | divezzata dalle carezze.~Dalla cantina al solaio la casa echeggiava 487 III| formarono un coro. Nanna pure cantò la prima strofa. Ma aveva 488 VI | tempo, non aveva l'aria di canzonarla. Tutti tacevano nella stalla. 489 IV | vedere in ogni parola una canzonatura, un rimprovero, una malignità; 490 III| massima parte delle nostre canzoni popolari, non è piú corretta, 491 IV | bimbi che erano ancora nel caos. Ed invidiava quelle gioie 492 VI | come per dire: — Io sarei capace di spendere cinquanta lire 493 I | delle sue forze e della sua capacità. Non le veniva nemmanco 494 II | da dare al sensale come caparra per le venti giornate di 495 III| mondatura, era fuggito colle caparre, ed i denari delle giornate, 496 III| sviluppò una malattia al cuoio capillare ed il povero capo denudato 497 IV | rispose.~— E sarà Gaudenzio, capisci? — ripigliò Martino. — Quello 498 IV | venticinque anni, sapete.~— Lo capisco io. E vorresti pigliar moglie, 499 VI | debole accanto a lui; aveva capita la sua intenzione di regalarle 500 IV | stalla c'era il caso che capitasse Gaudenzio, e l'idea di comparire 501 VI | dinanzi a tanta gente. Gliene capitavano cosí di rado, che li gradiva 502 II | c'è.~— Può darsi che ci capiti. La mia mamma mi ha detto


1°-capit | capog-erran | esage-lasci | latte-pigli | piomb-sarem | saro-treme | tremi-zucch

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