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Temistocle Solera Giovanna d'Arco IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena seconda. Delil, Carlo e detti
Il Re.
Qual dolor!
Amici, v'appressate... Ultimo è questo
Ah sì non dirne!
Ai fidi Itene tosto, d'Orleàns; si cessi Omai dal sangue che su me ricade. Ripongansi le spade, Segga l'anglico re... Dal giuramento
TUTTI: Che sento!
Fervidamente orai che, se volere Era del ciel punir nefande colpe, Percuotesse me solo il suo flagello.
TUTTI:
Ignoto senso per le vene... Un dolce E divo sogno all'anima si pinse.
Loco fra noi qui v'è.
CARLO (con entusiasmo): Le tue Di mia corona ancor...
TUTTI:
CARLO (ai Borghigiani): Diceste?...
Vieni, Delil...
Per poco Morte vi sta...
Allor che i flebili bronzi salutano E lento nàviga - per l'aere tacito E con filtri avvelenati Ammoliscono i peccati... Guai se inconscio al reo festino Uom sorprendere si fa!
Non ha l'Averno.- Ite... fra poco io solo Là scioglierò mio voto.
TUTTI: O re!
Tal nome or qui! - Lasciatemi - Lo voglio! Aere non posso anch'io!... Prodiga sei di te, Vieni non son più re.
TUTTI: Fa che rientri in sé! (Carlo impone loro con un cenno, e parte; essi pure si allontanano per diverse uscite)
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