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Temistocle Solera
Giovanna d'Arco

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  • PROLOGO
    • Scena seconda. Delil, Carlo e detti
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Scena seconda. Delil, Carlo e detti

 

DELIL:

Il Re.

 

BORGHIGIANI:

Nel suo bel volto

Qual dolor!

 

UFFICIALI:

Giovin tanto ed infelice!

 

CARLO:

Amici, v'appressate... Ultimo è questo

Del re comando.

 

DELIL:

Ah sì non dirne!

 

CARLO:

Ai fidi

Itene tosto, d'Orleàns; si cessi

Omai dal sangue che su me ricade.

Ripongansi le spade,

E sul mio trono avito

Segga l'anglico re... Dal giuramento

Io sciolgo ognun di fedeltà.

 

TUTTI:

Che sento!

 

CARLO:

Testé prostrato a terra

Fervidamente orai che, se volere

Era del ciel punir nefande colpe,

Percuotesse me solo il suo flagello.

 

TUTTI:

Ottimo re!

 

CARLO:

Trascorrere m'intesi

Ignoto senso per le vene... Un dolce

Sopor quindi mi vinse,

E divo sogno all'anima si pinse.

Sotto una quercia parvemi

Posar la fronte mesta;

Splendea dipinta Vergine

In mezzo alla foresta...

Mosse di comando

Che, sorgi, disse, o Re!

Elmo deponi e brando

Di questa imago al pié.

 

BORGHIGIANI:

Dipinta imago, e simile

Loco fra noi qui v'è.

 

CARLO (con entusiasmo):

Le tue

parole, o Vergine,

Carlo umilmente adora;

Ti fregierò l'imagine

Di mia corona ancor...

Ma il sangue si deterga

Ond' è la patria in duol;

Ma la straniera verga

Sia mite al franco suol.

 

TUTTI:

Chi può frenar le lagrime

A sì pietoso duol?

 

CARLO (ai Borghigiani):

V'ha dunque un loco simile,

Diceste?...

 

BORGHIGIANI:

È selva orrenda.

 

CARLO:

Visiterò la Vergine

Prima che notte scenda...

Vieni, Delil...

 

BORGHIGIANI:

Per poco

Uditeci, fermate!

Quello d'orrore è loco...

Morte vi sta...

 

CARLO ED UFFICIALI:

Narrate.

 

BORGHIGIANI:

Allor che i flebili bronzi salutano

Il che muore,

E lento nàviga - per l'aere tacito

L'astro d'amore.

Nell'orribile foresta

Sempre infuria la tempesta;

Fra l'orror di lampi e tuoni

convengono i demoni

co' maghi e colle streghe

Fanno i pàtti e le congréghe,

E con filtri avvelenati

Ammoliscono i peccati...

Guai se inconscio al reo festino

Uom sorprendere si fa!

Ei non vede più mattino

Se al demonio non si .

 

CARLO:

Dov'è la Pia, convegno

Non ha l'Averno.- Ite... fra poco io solo

scioglierò mio voto.

 

TUTTI:

O re!

 

CARLO:

Dispoglio

Tal nome or qui! - Lasciatemi - Lo voglio!

Pondo è letal, martirio

Il serto al capo mio;

Perché fruir di libero

Aere non posso anch'io!...

Pace, che al più mendico

Prodiga sei di te,

Mandami un raggio amico,

Vieni non son più re.

 

TUTTI:

Cielo!... Dall'atre imagini

Fa che rientri in sé!

Sempre fedeli e taciti

Noi seguiremo il re.

(Carlo impone loro con un cenno, e parte; essi pure si allontanano per diverse uscite)

 

 


 




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