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Temistocle Solera
Giovanna d'Arco

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  • ATTO PRIMO
    • Scena sesta. Carlo e Giovanna
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Scena sesta. Carlo e Giovanna

 

CARLO:

Vieni al tempio, e ti consola

Fra il clamor de' gridi lieti;

Coronar mi dêi tu sola

Al cospetto del Signor.

Ma la gemma più lucente,

Ma la gioja più ridente,

Come sole fra i pianeti

Fia, Giovanna, il nostro amor.

 

GIOVANNA:

Oh perché sui campi in guerra

Non versai quest'alma impura?...

Chi m'adduce a ignota terra

Ov'io celi il mio rossor?

Ma, se ad anima pentita

Valga il pianto e la sventura,

Ogni giorno di mia vita

Sia pur giorno di dolor!

 

(L'anima di Giovanna è assalita dal seguente)

 

CORO DI SPIRITI MALVAGI:

Vittoria, vittoria!... plaudiamo a Satàna,

E ammorzino i gridi l'eterna sventura...

Vedete stoltezza di questa villana

Che nunzia è del cielo, che dicesi pura!

Ma d'Eva, o superba, non eri tu schiatta?...

Già nostra sei fatta, già nostra sei fatta!

Lasciamo le tane, sprezziamo l'esiglio,

Lanciamoci in alto con urla di scherno;

Ai cembali, ai sistri stendiamo l'artiglio,

Danziamo, danziamo la ridda d'inferno...

Non tosto Satàna si move alla giostra

La fémina è nostra, la fémina è nostra!

 

(Il re prende con trasporto la mano di Giovanna, e seco la tragge)

 


 




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