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Temistocle Solera Giovanna d'Arco IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena terza. Giovanna, Carlo, GiacomoGiovanna esce agitata, quindi Carlo coronato, il corteggio ed il popolo - Giacomo si frammischia alla folla.
CARLO: Non fuggir, donzella! Invano cerchi al meritato omaggio Del tuo re, del tuo popolo sottrarti. - Meco plaudite, o genti, A lei che n'ha redenti... Io primo a te mi prostro, Inviata del Ciel.
TUTTI: Viva Giovanna! Viva la nostra redentrice!
CARLO: Omai Due patroni ha la Francia. - Al gran Dionigi Fean sorger monumento i padri nostri; Ne imiterem l'esempio... Diva donzella, avrai tu pure un tempio.
GIACOMO: La bestemmia oh sperda Iddio!... (avanzando) Di chi mai tu cadi al piè!
CARLO: Qual baldanza!...
GIOVANNA (scossa): Il padre mio!
CARLO: Ei suo padre!!
GIACOMO: M'odi, o re! Comparire il ciel m'ha stretto Qui del popolo al cospetto; Cor di padre e bianca testa Daran fede a' detti miei. Ben conosci la foresta Ove apparve a te costei... Là, sua fede rinnegata, Questa figlia sciagurata, A superbia aprendo il seno, Per iniquo amor terreno, Sé dannando a eterno scempio Coi demòni patteggiò. Re tradito or leva un tempio...
CORO: Quale orror!!
CARLO: Che mai narrò!
(Tutti fra sé)
CARLO: No! forme d'angelo - non son la vesta D'un'alma rèproba - che Dio detesta! Qual sulla misera - grava periglio! Il tuo consiglio - ne addita, o ciel.
GIACOMO: Vicino al termine - resisti, o core... Sensi quetatevi - del genitore... Sol può la misera - quaggiù punita L'alma pentita - tornare al ciel.
GIOVANNA: L'amaro calice - sommessa io bevo, Né mando un gemito -né un detto elevo... Ch'ei sia dell'anima - vital lavacro! Sia fatto il sacro - voler del ciel.
CORO: Un gel trascorrere - sento per l'ossa... Parmi da folgore - l'alma percossa... Oh quale orribile - squarciò mistero! S'ei disse il vero - ne addita, o ciel.
CARLO: Ti discolpa! (a Giovanna)
CORO: Imbianca e tace!
CARLO: Le tue prove, O veglio audace?
GIACOMO: Dimmi, in nome del Dio vindice, (prende per mano la figlia) Non sacrilega sei tu?
(Silenzio generale)
CORO: Né favella!... il capo asconde! CARLO: (A Giovanna) Parla, e tutti avrai credenti.
GIACOMO: Di', per l'alme dei parenti, Non sacrilega sei tu? (Silenzio c. s)
CORO (con raccapriccio): Non risponde!... non risponde!...
CARLO: (Con passione) Solo un detto!... (oh cieco padre!)
GIACOMO: Di' per l'alma di tua madre Non sacrilega sei tu?... (Tuono e lampi. Terrore generale) Ecco! Il ciel per te lo attesta.
CORO: Sì!... la colpa è manifesta. L'empia tace... non lo nega... Via la strega! via la strega!
CARLO: Ahi tacesti!... ed han creduto! Ma di Carlo avrai l'ajuto.
GIACOMO: Solo ajuto è nel Signor... (Con severità al re) Vieni, o figlia!
GIOVANNA: Oh genitor! (Prorompe in pianto e si getta fra le braccia del padre)
GIACOMO: Del sacrilego misfatto Il terrore in tutti apprendi; Ma dell'anima il riscatto T'offre, o indegna, il genitor. Vieni meco a fatal luogo, Là ti aspetta ardente rogo... Vieni, impavida l'ascendi, Tornerai mia figlia allor.
GIOVANNA: Contro l'anima percossa Tuona, tuona, eterna voce; Ma la colpa sia rimossa, Fia purgata.nel dolor! Dell'accolto pentimento Ecco l'iride già sento... Bene venga la mia croce, Io l'attendo con amor.
CARLO: O mal ferma, o dura gente, Su te gravi la sua pena! Sempre cara ed innocente È la misera al mio cor. Questa porpora regale, - Questo serto che mai vale, Se mi vince, m'incatena Vil di popolo furor?
CORO: Fuggi, o donna maledetta, Esci omai da queste mura, Pria che il cielo in sua vendetta Francia invada di terror. Che dirà di noi la storia?... Or chi rende a noi la gloria?... Donna infame, donna impura, Reca all'Anglia il tuo valor! -
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