PAGANO (prostrato al suolo):
Qui nel luogo santo e pio,
Testimonio al mio delitto,
Perdon chiedo al mondo e a Dio,
Umilmente e in cuore afflitto.
ARVINO:
Vieni! Il bacio del fratello
Del perdon
ti sia suggello.
(Si
baciano)
CORO:
Viva Arvino!... oh nobii cor!...
VICLINDA, GISELDA, PIRRO, CORO:
Pace!...
Pace!...
PAGANO:
(Oh mio rossor!)
GISELDA, VICLINDA, TUTTI (ad Arvino):
Padre,
T'assale un tremito!... - sposo, che fia?
Tinta la fronte - hai di pallore.
Di gioia immensa - ho pieno il core,
E tu dividerla - non vuoi con me?
ARVINO:
(L'alma sul labbro - a me venia,
Ma ratto un gelo - mi scese al core;
In quegli sguardi - certo è il
furore;
Destasi orrendo - sospetto in me)
PAGANO (a Pirro):
Pirro, intendesti! - Cielo non fia
Che li assicuri - dal mio furore!
Stolti!... han trafitto - questo mio core,
Ed han sperato - pace
da me!
PIRRO (a Pagano):
Signor, tuo cenno - legge a me fia.
Cento hai ministri - del tuo furore;
Di questa notte - nel cupo orrore
Siccome spettri - verremo a te.
CORO:
S'han dato un bacio! - Quello non sia
Onde tradiva
- Giuda il Signore!
Oh l'improvviso - silenzio al core
Di certa pace - nunzio non è!
UN PRIORE:
Or s'ascolti il voler cittadino!
Tutti, al grido di
Piero infiammati,
Te proclamano, o nobile Arvino,
Condottier dei Lombardi Crociati.
ARVINO:
Io l'incarco
difficile accetto,
Per lui dolce m'è il sangue versar;
Oh fratello! stringiamoci
al petto;
Terra e ciel
nostri giuri ascoltâr!
VICLINDA, GISELDA, PIRRO, CORO:
All'empio che infrange la santa
promessa,
L'obbrobrio, l'infamia sul capo
ricada:
Un'ora di pace non venga concessa,
Si tinga di sangue la luce del dì.
ARVINO, PAGANO:
Or basta!...
né d'odio fra noi si ragioni.
Per dirci fratelli brandiamo la
spada;
Voliamo serrati, siccome leoni,
Sugli empi vessilli che il Ciel maledì.
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