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Temistocle Solera
I Lombardi alla prima crociata

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  • ATTO PRIMO - La vendetta
    • Scena sesta. Viclinda, Giselda, poi Arvino
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Scena sesta. Viclinda, Giselda, poi Arvino

 

Galleria nel Palazzo di Folco che mette dalla sinistra nelle stanze di Arvino, dalla destra in altri appartamenti. La scena è illuminata da una lampada.

 

 

VICLINDA:

Tutta tremante ancor l'anima io sento...

No... dell'iniquo in viso

D'ira nube apparia, non pentimento.

Vieni, o Giselda!... un voto

In tal periglio solleviamo a Dio;

Giuriam, s'ei copre di suo manto pio

Tuo padre, il mio consorte,

Giuriam, che, nudo il pie', verremo al santo

Sepolcro orando.

 

ARVINO (dalle sue stanze):

O sposa mia, ricovra

In quelle stanze omai, ma non corcarti.

 

GISELDA:

Oh ciel... quale periglio?

 

ARVINO:

È teco il padre mio.

Rumor di molti passi

Parvemi udir! dell'agitata mente

Esser potrebbe un gioco.

Va, sposa mia. (Parte)

 

GISELDA:

Te, Vergin santa, invoco!

(Inginocchiandosi con Viclinda)

Salve Maria - di grazia il petto

T'empie il Signore - che in te si posa;

Tuo divin frutto - sia benedetto,

O fra le donne - l'avventurosa!

Vergine santa - madre di Dio,

Per noi tapini - leva preghiera,

Ond'Ei ci guardi - con occhio pio

Quando ne aggravi - l'ultima sera!

(Partono)

 

 





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