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Temistocle Solera I Lombardi alla prima crociata IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena settima. L'Eremita, Oronte e Giselda
EREMITA: Chi accusa Iddio?... Questo amor delitto egli è!
GISELDA (atterrita): Qual mi scende al cor favella!
ORONTE: Chi sei tu?
EREMITA: Son tal che vita Annunciar ti può novella, Se ti volgi a nostra fè.
GISELDA: Dio l'inspira!
ORONTE: Ah sì... compita, O Giselda, hai l'opra... Omai! Io... più volte il desiai. Uom d'Iddio... t'appressa a me! EREMITA: Sorgi!... il ciel non chiami invano Le sue glorie egli ti addita; L'acque sante del Giordano Sian lavacro a te di vita!
GISELDA: Or non più dinanzi al cielo È delitto il nostro amor! Vivi... ah vivi...
ORONTE: Al petto... anelo Scende insolito... vigor! Qual voluttà trascorrere Sento di vena... in vena! (A Giselda) Più non mi reggo... aitami... Io ti discerno appena! T'accosta!... oh nuovo incanto! Bagnami col tuo pianto... In ciel ti attendo... affrettati... Tu... lo schiudesti a me.
GISELDA: Deh non morire! attendimi, O mia perduta speme! Vissuti insiem nei triboli, Noi moriremo insieme. Donna che t'amò tanto Puoi tu lasciar nel pianto? Perché mi vietan gli angeli Il ciel dischiuso a te?
EREMITA: L'ora fatale ed ultima Volga le menti a Dio; Si avvivi il cor d'un palpito Solo celeste e pio; Se qui l'amor di pianto Ebbe mercé soltanto, Sperate!... un dì fra gli angeli Di gioia avrà mercé!
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