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Francesco Maria Piave
La forza del destino

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  • ATTO QUARTO
    • Scena ottava. Don Alvaro e Leonora che si presenta sulla porta
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Scena ottava. Don Alvaro e Leonora che si presenta sulla porta

 

LEONORA:

Temerarii, del ciel l'ira fuggite!

 

ALVARO:

Un donna! Qual voce . . .

Ah, no . . . uno spettro!

 

LEONORA: (riconoscendo Alvaro)

Che miro?

 

ALVARO:

Tu, Leonora!

 

LEONORA:

Egli è ben desso.

Ah, ti riveggo ancora.

 

ALVARO:

Lungi, lungi da me; queste mie mani

grondano sangue, Indietro!

 

LEONORA:

Che mai parli?

 

ALVARO: (indicando il bosco)

giace spento un uom.

 

LEONORA:

Tu l'uccidesti?

 

ALVARO:

Tutto tentai per evitar la pugna.

Chiusi i miei nel chiostro.

mi raggiunse, m'insultò, l'uccisi.

 

LEONORA:

Ed era?

 

ALVARO:

Tuo fratello!

 

LEONORA:

Gran Dio!

(Corre ansante vero il bosco)

 

ALVARO:

Destino avverso,

Come a scherno mi prendi!

Vive Leonora, e ritrovarla deggio

or che versai di suo fratello il sangue!

 

LEONORA: (dall'interno, mettendo un grido)

Ah!

 

ALVARO:

Qual grido! Che avvene?

 





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