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Francesco Maria Piave La forza del destino IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena quarta. Marchese di Calatrava, Leonora
Dopo vari colpi, apresi con istrepito la porta, ed il Marchese di Calatrava entra infuriato, brandendo una spada e seguito da due servi con lumi
LEONORA: (correndo a suoi piedi) No, padre mio.
Io più nol sono.
Il solo colpevole son io. (presentandogli il petto)
No, la condotta vostra
(ai servi)
ALVARO: (cavando nuovamente la pistola) Guai se alcun di voi si muove.
Si tolga colla vita. Eccomi inerme.
(Getta via la pistola che, cadendo al suolo scarica il colpo, e ferisce mortalmente il Marchese)
Io muoio!
Aita!
Lungi da me. Contamina tua vista la mia morte!
Ti maledico! (Cade tra le braccia dei servi)
Oh, sorte!
(I servi portano via il Marchese, mentre Don Alvaro trae seco verso il verone la sventurata Leonora)
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