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Francesco Maria Piave
La forza del destino

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  • ATTO SECONDO
    • Scena prima. L'alcade, uno studente, Mastro Trabuco, Mulattieri, Paesani, Famigli, Paesane, ecc. Tre coppie ballano la Seguidilla. A tempo Leonora in veste virile
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ATTO SECONDO

 

Scena prima. L'alcade, uno studente, Mastro Trabuco, Mulattieri, Paesani, Famigli, Paesane, ecc. Tre coppie ballano la Seguidilla. A tempo Leonora in veste virile

 

Villaggio d'Hornachuelos e vicinanze. Grande cucina d'un osteria a pian terreno. A sinistra la porta d'ingresso che sulla via; di fronte una finestra ed un credenzone con piatti, ecc. A destra in fondo un gran focolare ardente con varie pentole; più vicino alla boccascena breve scaletta che mette ad una stanza la cui porta è praticabile.

Da un lato, gran tavola apparecchiata con sopra una lucerna accesa. L'oste e l'ostessa, che non parlano, sono affacendati ad ammanir la cena. L'Alcade è seduto presso al foco; Don Carlo, vestito da studente, è presso la tavola. Alquanti mulattieri fra i quali Mastro Trabuco, ch'è al dinanzi sopra un suo basto. Due contadini, due contadine, la serva ed un mulattiere ballano la Seguidilla. Sopra altra tavola, vino, bicchieri, fiaschi, una bottiglia d'acquavite.

 

 

CORO:

Holà, holà, holà!

Ben giungi, o mulattier,

La notte a riposar.

Holà, holà, holà!

Qui devi col bicchier

Le forze ritemprar.

 

(L'ostessa mette sulla travola una grande zuppiera)

 

ALCADE: (sedendosi alla mensa)

La cena è pronta.

 

CORO: (prendendo posto presso la tavola)

A cena, a cena.

 

CARLO: (fra sé)

Ricerco invan la suora e il seduttore.

Perfidi!

 

CORO: (all'Alcade)

Voi la mensa benedite.

 

ALCADE:

Può farlo il licenziato.

 

CARLO:

Di buon grado.

In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.

 

CORO: (sedendo)

Amen.

 

LEONORA: (presentandosi alla porta vestita da uomo)

Che vedo! Mio fratello!

(Si ritira. L'ostessa avrà già distrbuito il riso e siede con essi. Trabuco è in disparte, sempre appoggiato al suo basto)

 

ALCADE: (assaggiando)

Buono.

 

CARLO: (mangiando)

Eccellente.

 

MULATTIERI:

Par che dica, "Mangiami".

 

CARLO: (all'ostessa)

Tu das epulis accumbere Divum.

 

ALCADE:

Non sa il Latino, ma cucina bene.

 

CARLO:

Viva l'ostessa!

 

TUTTI:

Evviva!

 

CARLO:

Non vien, Mastro Trabuco?

 

TRABUCO:

È venerdì.

 

CARLO:

Digiuna?

 

TRABUCO:

Appunto.

 

CARLO:

E quella personcina

Con lei giunta? . . .

 





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