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Francesco Maria Piave La forza del destino IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena ottava. Don Alvaro e Don Carlo
Capitano . . .
Chi mi chiama? Voi, che si larghe cure mi prodigaste.
La ferita vostra
Sì.
Quale prima.
Sosterreste un duel?
Con chi?
Nemici non avete?
Tutti ne abbiam . . . ma a stento comprendo . . .
Oh tradimento! Sleale! Il segreto fu dunque violato?
Don Carlos di Vargas, tremate io sono.
No, no, profanato Tal nome non sia.
Non io, fu il destino, Non io che sedussi Ne guardano entrambi, E dal paradiso Ch'io sono innocente
Adunque colei?
La suora -
Ed ella?
ALVARO: (trasalendo)
Sì, vive.
Vive! Gran Dio, quell'angelo . . .
Ma in breve morirà. Ella vive, ma in breve morirà.
Come rifulge il di.
Stolto! Fra noi dischiudesi Chi tanto a me rapì? E dopo voi l'indegna
Che dite?
Ella morrà.
Il giuro a Dio: morrà l'infame.
Voi pria cadrete nel fatal certame.
TUTTI E DUE: (Sguainano le spade e si battono furiosamente).
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