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Francesco Maria Piave
La forza del destino

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  • ATTO TERZO
    • Scena undicesima. Mastro Trabuco, Soldati
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Scena undicesima. Mastro Trabuco, Soldati

 

L'attenzione è attirata da Mastro Trabuco, rivendugliolo, che, dalla bottega a sinistra, viene con una cassetta al collo portante vari oggetti di meschino valore.

 

TRABUCO:

A buon mercato chi vuol comprare?

Forbici, spille, sapon perfetto!

Io vendo e compro qualunque oggetto,

Concludo a pronti qualunque affar.

 

UN SOLDATO:

Ho qui un monile; quanto mi dai?

 

ALTRO SOLDATO:

V'è una collana. Se vuoi la vendo.

 

ALTRO SOLDATO:

Questi orecchini, li pagherai?

 

TUTTI: (mostrando orologi, anelli, ecc)

Vogliamo vendere . . .

 

TRABUCO:

Ma quanto vedo

Tutto è robaccia, brutta robaccia!

 

TUTTI:

Tale, o furfante, è la tua faccia.

 

TRABUCO:

Pure aggiustiamoci, per ogni pezzo

Do trenta soldi.

 

TUTTI:

Da ladro è il prezzo.

 

TRABUCO:

Ih! Quanta furia! C'intenderemo.

Qualch'altro soldo v'aggiungeremo.

Date qua, subito!

 

TUTTI:

Purché all'istante

Venga il denaro bello e sonante.

 

TRABUCO:

Prima la merce, qua, colle buone.

 

TUTTI: (dandogli gli oggeti)

A te.

 

TRABUCO: (ritrando la roba e pagando)

A te, a te, benone.

 

TUTTI: (cacciandolo)

Sì, sì, ma vattene!

TRABUCO: (fra sé, contento)

Che buon affare!

(poi, forte)

A buon mercato chi vuol comprare?

(Si avvia verso un'altro lato del campo).

 

 





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