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Francesco Maria Piave
La forza del destino

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  • ATTO PRIMO
    • Scena prima. Il Marchese di Calatrava, Leonora, Curra
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ATTO PRIMO

 

Scena prima. Il Marchese di Calatrava, Leonora, Curra

 

Siviglia. Una sala tappezzata di damasco con ritratti di famiglia ed arme gentilizie, addobbata nello stile del secolo XVIII, però in cattivo stato. Di fronte, due finestre; quella a sinistra chiusa, l'altra a destra aperta e praticabile, dalla quale si vede un cielo purissimo, illuminato dalla luna, e cime d'alberi. Tra le finestre è un grande armadio chiuso, contenente vesti, biancherie, ecc. Ognuna delle pareti laterali ha due porte. La prima a destra dello spettatore è la comune; la seconda mette alla stanza di Curra. A sinistra in fondo è l'appartamento del Marchese, più presso al proscenio quello di Leonora. A mezza scena, alquanto a sinistra, è un tavolino coperto da tappeto di damasco, e sopra il medesimo una chitarra, vasi di fiori, due candelabri d'argento accesi con paralumi, sola luce che schiarirà la sala. Un seggiolone presso il tavolino; un mobile con sopra un oriuolo fra le due porte a destra; altro mobile sopra il quale è il ritratto tutta figura, del Marchese appoggiato alla parete sinistra. La sala sarà parapettata.

Il Marchese di Calatrava, con lume in mano, sta congendandosi da Donna Leonora preoccupata. Curra viene dalla sinistra.

 

MARCHESE: (abbracciandola con affetto)

Buona notte, mia figlia. Addio, diletta . . .

Aperto ancora è quel veron.

(Va a chiuderlo)

 

LEONORA: (fra sé)

Oh, angoscia!

 

MARCHESE:

Nulla dice il tuo amor?

Perché sì triste?

 

LEONORA:

Padre . . . signor . . .

 

MARCHESE:

La pura aura de' campi

pace al tuo cor donava.

Fuggisti lo straniero di te indegno.

A me lascia la cura dell'avvenir;

nel padre tuo confida che t'ama tanto.

 

LEONORA:

Ah, padre!

 

MARCHESE:

Ebben, che t'ange? Non pianger.

 

LEONORA: (fra sé)

Oh, rimorso!

 

MARCHESE:

Ti lascio.

 

LEONORA: (gettandosi con effusione tra le braccia del padre)

Ah, padre mio!

 

MARCHESE:

Ti benedica il cielo.

Addio.

 

LEONORA:

Addio.

 

(Il Marchese bacia Leonora e va nelle sue stanze).

 

 





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