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Francesco Maria Piave
La forza del destino

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  • ATTO SECONDO
    • Scena terza. Detti e Pellegrini che passano da fuori
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Scena terza. Detti e Pellegrini che passano da fuori

 

CORO DI PELLEGRINI: (fuori)

Padre Eterno Signor,

Pietà di noi,

Divin Figlio Signor,

Pietà di noi.

Santo Spirito Signor,

Pietà di noi.

Uno e Trino Signor,

Pietà di noi.

 

TUTTI: (alzandosi e scoprendosi la testa)

Chi sono?

 

ALCADE:

Son pellegrini che vanno al giubileo.

 

LEONORA: (ricomparendo agitatissima sulla porta)

Fuggir potessi!

 

DON CARLO, MULATTIERI:

Che passino attendiamo.

 

ALCADE:

Preghiam con lor.

 

TUTTI:

Preghiamo.

(Lasciano la mensa e s'inginocchiano)

Su noi prostrati e supplici

Stendi la man, Signore;

Dall'infernal malore

Ne salvi tua bontà.

Signor, pietà!

 

LEONORA: (fra sé)

Ah, dal fratello salvami

Che anela il sangue mio;

Se tu nol vuoi, gran Dio,

Nessun mi salverà!

Signor, pietà!

(Leonora rientra nella stanza chiudendone la porta. Tutti riprendono i loro posti. Si passano un fiasco)

 

CARLO:

Viva la buona compagnia!

 

TUTTI:

Viva!

 

CARLO: (alzando il bicchiere)

Salute qui, l'eterna gloria poi.

 

TUTTI: (facendo altrettando)

Così sia.

 

CARLO:

Già cogli angeli, Trabuco?

 

TRABUCO:

E che? Con quest'inferno!

 

CARLO:

E quella personcina con lei giunta,

venne pel giubileo?

 

TRABUCO:

Nol so.

 

CARLO:

Per altro,

È gallo oppur gallina?

 

TRABUCO:

De' viaggiator non bado

che al danaro.

 

CARLO:

Molto prudente!

(poi all'Alcade)

Ed ella che giungere la vide,

perché a cena non vien?

 

ALCADE:

L'ignoro.

 

CARLO:

Dissero chiedesse acqua ed aceto. Ah, ah!

Per rinfrescarsi.

 

ALCADE:

Sarà.

 

CARLO:

È ver che è gentile

E senza barba?

 

ALCADE:

Non so nulla.

 

CARLO: (fra sé)

Parlar non vuol!

(a Trabuco)

Ancora lei:

Stava sul mulo

Seduta o a cavalcioni?

 

TRABUCO: (impazientito)

Che noia!

 

CARLO:

Onde veniva?

 

TRABUCO:

So che andrò presto o tardi in Paradiso.

 

CARLO:

Perché?

 

TRABUCO:

Ella il Purgatorio mi fa soffrire.

 

CARLO:

Or dove va?

 

TRABUCO:

In istalla a dormir colle mie mule, che non san di

latino, né sono baccellieri.

(Prende il suo basto e parte)





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