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Francesco Maria Piave La forza del destino IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena seconda. Don Alvaro ritorna con Don Carlo
ALVARO: Fuggir! Ferito siete?
CARLO: No, vi debbo la vita.
ALVARO: Chi erano?
CARLO: Assassini.
ALVARO: Presso al campo così?
CARLO: Franco dirò: fu alterco al gioco.
ALVARO: Comprendo, colà, a destra.
CARLO: Sì.
ALVARO: Ma come, si nobile d'aspetto, a quella bisca scendeste?
CARLO: Nuovo sono. Con ordini del general sol ieri giunsi; senza voi morto sarei. Or dite a chi debbo la vita?
ALVARO: Al caso . . .
CARLO: Pria il mio nome dirò. (Non sappia il vero) Don Felice de Bornos, aiutante del duce.
ALVARO: Io, Capitan dei Granatieri, Don Federico Herreros.
CARLO: La gloria dell'esercito!
ALVARO: Signore . . .
CARLO: Io l'amistà ne ambia; la chiedo e spero.
ALVARO: Io pure della vostra sarò fiero. (Si danno la destra)
A 2: ALVARO e CARLO: Amici in vita e in morte Il mondo ne vedrà. Uniti in vita e in morte Entrambi troverà.
VOCI INTERNO: (Si odono voci interne e squilli di trombe) Andiamo, all'armi!
CARLO: Con voi scendere al campo d'onor, emularne l'esempio potrò.
ALVARO: Testimone del vostro valor Ammirarne le prove saprò.
CORO: All'armi! (Escono correndo)
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