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Francesco Maria Piave La forza del destino IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena quarta. Don Alvaro, Chirurgo, Carlo, Soldati
Don Alvaro, ferito e svenuto, è portato in una lettiga da quattro Granatieri. Da un lato è il Chirurgo, dall'altro è Don Carlo, coperto di polvere ed assai afflitto. Un Soldato depone una valigia sopra un tavolino. La lettiga è collocata quasi nel mezzo della scena.
CARLO: Piano . . . qui posi . . . Approntisi il mio letto.
CHIRURGO: Silenzio.
CARLO: V'ha periglio?
CHIRURGO: La piaga che ha nel petto mi spaventa.
CARLO: Deh, il salvate.
ALVARO: (rinvenendo) Ove son?
CARLO: Presso l'amico.
ALVARO: Lasciatemi morire.
CARLO: Vi salveran le nostre cure. Premio L'Ordine vi sarà di Calatrava.
ALVARO: Di Calatrava! Mai! Mai!
CARLO: (fra sé) Che! Inorridì di Calatrava al nome!
ALVARO: Amico . . .
CHIRURGO: Se parlate . . .
ALVARO: Un detto sol . . .
CARLO: (al chirurgo) Ven prego ne lasciate.
(Il chirurgo si ritira. Don Alvaro accenna a Don Carlo di appressarsegli)
ALVARO: Solenne in quest'ora Giurami dovete Far pago un mio voto.
CARLO: Lo giuro.
ALVARO: Sul core cercate.
CARLO: Una chiave.
ALVARO: (indicando la valigia) Con essa trarrete Un piego celato! L'affido all'onore, Colà v'ha un mistero Che meco morrà. S'abbruci me spento.
CARLO: Lo giuro, sarà.
ALVARO: Or muoio tranquillo; Vi stringo al cor mio.
CARLO: (lo abbraccia con grande emozione) Amico, fidate nel cielo! Addio.
ALVARO: Addio.
(Il chirurgo ed i soldati trasportano il ferito nella stanza da letto)
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