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Francesco Maria Piave Simon Boccanegra IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena quinta. Gabriele va per uscire dalla destra e incontra Andrea
GABRIELE: (Propizio giunge Andrea!)
ANDREA: Sì mattutino Qui?...
GABRIELE: A dirti...
ANDREA: Che ami Amelia.
GABRIELE: Tu che lei vegli con paterna cura A nostre nozze assenti?
ANDREA: Alto mistero Sulla vergine incombe.
GABRIELE: E qual?
ANDREA: Se parlo Forse tu più non l'amerai.
GABRIELE: Non teme Ombra d'arcani l'amor mio! T'ascolto.
ANDREA: Amelia tua d'umile stirpe nacque.
GABRIELE: La figlia dei Grimaldi!
ANDREA: No - la figlia Dei Grimaldi morì tra consacrate Vergini in Pisa. Un'orfana raccolta Nel chiostro il dì che fu d'Amelia estremo Ereditò sua cella...
GABRIELE: Ma come de' Grimaldi Anco il nome prendea?...
ANDREA: De' fuorusciti Perseguia le ricchezze il nuovo Doge; E la mentita Amelia alla rapace Man sottrarle potea.
GABRIELE: L'orfana adoro!
ANDREA: Di lei se' degno.
GABRIELE: A me fia dunque unita?
ANDREA: In terra e in ciel!
GABRIELE: Ah! tu mi dai la vita.
ANDREA: Vieni a me, ti benedico Nella pace di quest'ora, Lieto vivi e fido adora L'angiol tuo, la patria, il ciel!
GABRIELE: Eco pio del tempo antico, La tua voce è un casto incanto; Serberà ricordo santo De' tuoi detti il cor fedel. (Squilli di trombe) Ecco il Doge. Partiam. Ch'ei non ti scorga.
ANDREA: Ah! presto il dì della vendetta sorga!
(Partono)
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