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Francesco Maria Piave Simon Boccanegra IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena ottava. Il Doge e Gabriele nascosto
DOGE: Doge! ancor proveran la tua clemenza I traditori? - Di paura segno Fora il castigo. - M'ardono le fauci. (Versa dall'anfora nella tazza e beve) Perfin l'onda del fonte è amara al labbro Dell'uom che regna... O duol... la mente è oppressa... Stanche le membra... ahimè... mi vince il sonno. (Siede) Oh! Amelia..; ami... un nemico...
(S'addormenta)
GABRIELE (entra con precauzione, s'avvicina al Doge e lo contempla): Ei dorme!... quale Sento ritegno?... E riverenza o tema?... Vacilla il mio voler?... Th dormi, o veglio, Del padre mio carnefice, tu mio Rival... Figlio d'Adorno!... la paterna Ombra ti chiama vindice...
(Brandisce un pugnale e va per trafiggere il Doge, ma Amelia, che era ritornata, va rapidamente a porsi tra esso ed il padre)
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