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Francesco Maria Piave Traviata IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena dodicesima. Detti ed Alfredo, quindi Violetta col Barone. Un servo a tempo
TUTTI: Alfredo! Voi!
Sì, amici
Non ne so.
TUTTI: Ben disinvolto! Bravo!
(Si pone a tagliare, Alfredo ed altri puntano)
Grata vi son, barone, d'averlo pur gradito.
Da voi non un sol detto si volga A questo Alfredo.
(Ah, perché venni, incauta!
FLORA: (a Violetta, facendola sedere presso di sé sul divano) Meco t'assidi: narrami quai novità vegg'io?
(Il Dottore si avvicina ad esse, che sommessamente conversano. Il Marchese si trattiene a parte col Barone, Gastone taglia, Alfredo ed altri puntano, altri passeggiano)
Un quattro!
Ancora hai vinto.
TUTTI: È sempre vincitore!
Oh, vincerò stasera; e l'oro guadagnato Poscia a goder tra' campi ritornerò beato.
Solo?
No, no, con tale che vi fu meco ancor, Poi mi sfuggìa
(Mio Dio!)
GASTONE: (ad Alfredo, indicando Violetta) (Pietà di lei!)
BARONE: (ad Alfredo, con mal frenata ira)
Barone, m'appellaste?
Siete in sì gran fortuna,
Ed alla manca cento.
Il doppio?
Il doppio sia.
Un quattro, un sette.
TUTTI: Ancora!
Pur la vittoria è mia!
CORO: Bravo davver! la sorte è tutta per Alfredo!
Del villeggiar la spesa farà il baron, Già il vedo.
Seguite pur.
CORO: (avviandosi)
(tra loro a parte)
Per ora nol possiamo:
Al gioco che vorrete.
Sarò qual bramerete.
(Tutti entrano nella porta di mezzo: la scena rimane un istante vuota)
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